Giorgio e Alessandro sono due giovani papà che, alla morte delle compagne, devono crescere due bimbi piccoli da soli. Per affrontare le necessità quotidiane decidono di vivere insieme, creando così una famiglia insolita ma equilibrata e permettendo ai piccoli Michele e Samuele di legarsi proprio “come fratelli”.

Antonio Padovan, regista veneto classe 1985, formatosi a New York, esce con il suo primo lungometraggio Finché c’è prosecco c’è speranza nel 2017, raccontando il suo territorio e dirigendo Giuseppe Battiston, che ritrova anche nella sua opera seconda Il grande passo, commedia che comincia a definire il suo stile agrodolce e che racconta il rapporto e il grande sogno di due fratelli (coprotagonista Stefano Fresi). Come fratelli, in modo tenero ma concreto, racconta la vita di una famiglia inconsueta che prova a rinascere grazie all’amicizia e all’amore. I piccoli di casa, che crescono con le fondamenta di un rapporto di complicità e di alleanza, proprio come era stato per le loro mamme, affrontano fianco a fianco i primi anni della loro vita e si affidano ai due giovani papà, che crescono con loro e che rafforzano, giorno dopo giorno, i loro legami, aprendosi a nuove possibilità e ad un futuro da ricostruire. L’elaborazione del lutto avviene in modo progressivo ed è quando si crea una nuova prospettiva di vita che lo spettatore assiste alle diverse scelte dei protagonisti, che dovranno imparare ad accettare l’evolversi delle cose e trovare una nuova modalità di condivisione. Pierpaolo Spollon e Francesco Centorame tengono ben saldi i loro ruoli durante tutto il film, interpretando molto bene i caratteri di Giorgio e Alessandro e dando il giusto ritmo ai dialoghi. La regia è solida e misurata e la storia sa fare stare bene; la narrazione degli eventi si segue con leggerezza e ci si sente piacevolmente accolti dalle ambientazioni, gli esterni di Treviso e gli interni della casa, che sono caldi e confortanti. Antonio Padovan dirige un racconto gentile, in equilibrio tra il dolce del presente e del futuro e l’amaro di un passato che non si può dimenticare. Il film è stato presentato fuori concorso al Taormina Film Festival 2025.


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