Un sogno premonitore salva un giovanotto (Nicholas D'Agosto) e la sua combriccola da un incidente mortale. Non sarà facile, però, sottrarsi a un destino già scritto.

Un passo avanti rispetto agli innumerevoli sequel che l'hanno preceduto, Final Destination 5 ha il merito di donare (in minima parte) nuova linfa vitale a una serie ormai appiattita e priva di interesse. Intelligente la scelta di porsi come un prequel (che nel finale si riallaccia all'incipit del primo episodio), con i fan che potranno scovare, fin dai titoli di testa, numerosi riferimenti agli altri film della saga. Un pertinente uso del 3D esalta gli effetti speciali, culminanti nella spettacolare sequenza dell'incidente sul ponte. Tuttavia il format rimane il medesimo: tanto splatter e una rappresentazione delle morti che raggiunge vette di macabra creatività. Per quanto non si possa definire un prodotto del tutto valido, perlomeno il risultato è meno peggio di quanto ci si potesse aspettare.
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