L'isola di corallo
Key Largo
Durata
100
Formato
Regista
Il reduce Frank McCloud (Humphrey Bogart) arriva a Key Largo, Florida, per incontrare la moglie (Lauren Bacall) e il padre (Lionel Barrymore) di un commilitone morto in guerra. Il loro albergo viene però preso in ostaggio da un gruppo di malavitosi guidati dal gangster Rocky (Edward G. Robinson) e un violento uragano si abbatte sulla zona.
Dal dramma Key Largo di Maxwell Anderson, questo classico scritto da John Huston insieme a Richard Broooks sembra mescolare alcuni ingredienti di Acque del sud di Howard Hawks (1944) – l'ambientazione, la coppia Bogart-Bacall – con La foresta pietrificata di Archie Mayo (1936) – vedi la dinamica tra criminali e ostaggi. È un gioiellino del noir di ambientazione esotica, abilmente costruito sulla tensione e sull'introspezione psicologica, con un Edward G. Robinson grande villain e un ottimo Bogart nei panni dell'eroe dubbioso e disincantato. Conta per la sua atmosfera inquieta, ben supportata dalla regia energica di Huston e dalla fotografia di Karl Freund, ma anche per gli interessanti temi che si leggono sottotraccia (la crisi dei reduci di guerra, la risposta individuale alla violenza della società, la lotta tra Uomo e Natura trasfigurata nell'elemento dell'uragano, la questione dei nativi americani). Oscar come Migliore attrice non protagonista a Claire Trevor.
Dal dramma Key Largo di Maxwell Anderson, questo classico scritto da John Huston insieme a Richard Broooks sembra mescolare alcuni ingredienti di Acque del sud di Howard Hawks (1944) – l'ambientazione, la coppia Bogart-Bacall – con La foresta pietrificata di Archie Mayo (1936) – vedi la dinamica tra criminali e ostaggi. È un gioiellino del noir di ambientazione esotica, abilmente costruito sulla tensione e sull'introspezione psicologica, con un Edward G. Robinson grande villain e un ottimo Bogart nei panni dell'eroe dubbioso e disincantato. Conta per la sua atmosfera inquieta, ben supportata dalla regia energica di Huston e dalla fotografia di Karl Freund, ma anche per gli interessanti temi che si leggono sottotraccia (la crisi dei reduci di guerra, la risposta individuale alla violenza della società, la lotta tra Uomo e Natura trasfigurata nell'elemento dell'uragano, la questione dei nativi americani). Oscar come Migliore attrice non protagonista a Claire Trevor.