Fratelli messicani

Santiago (Arthur Kennedy), ex rivoluzionario messicano che ora fa il bandito, si imbatte in una coppia di poveri contadini, Manuel (Eugene Iglesias) e Maria (Betta St. John). Diventa loro amico ma presto inizia a pianificare di scappare insieme alla ragazza, stufa dei maltrattamenti a cui la costringe suo marito.

Un western anticonvenzionale, girato in soli dieci giorni e dotato di una forza stilistica impressionante. Dalla rapina iniziale fino allo struggente finale, Ulmer dirige con garbo e con un ritmo tutto suo, più interessato a scavare nelle psicologie dei personaggi che a realizzare un concitato film d'avventura. Le difficili condizioni in cui versano i peones sono accomunabili a quelle del bandito, disilluso verso un mondo che ormai disprezza e nel quale soltanto il sacrificio può regalare qualche speranza. Il risultato è un prodotto potente, e dotato di una serie di dialoghi e battute che non si dimenticano. Grandiosa performance di Arthur Kennedy in uno dei ruoli più belli della sua carriera. François Truffaut ha indicato questo film come la principale fonte d'ispirazione del suo Jules et Jim (1962).