Haunting – Presenze

Intento a condurre un ricerca sull'insonnia e a studiare la reazione alla paura, il dottor Marrow (Liam Neeson) si reca in una fatiscente villa infestata da oscure presenze insieme a tre ragazzi, Eleonor (Lili Taylor), Theo (Catherine Zeta-Jones) e Luke (Owen Wilson). L'esperimento si rivelerà molto pericoloso.



Basato sul romanzo L'incubo di Hill House (1959), noto in Italia anche come La casa degli invasati, della scrittrice statunitense Shirley Jackson – già portato sullo schermo da Robert Wise nel 1963 con Gli invasati – il quarto lungometraggio di Jan de Bont è un convenzionale horror basato sul mistero e lo spavento più pacchiano, incapace di omaggiare l'illustre predecessore così come di brillare di luce propria. Più che alla sottile tensione psicologica, il regista olandese sembra interessato a scuotere lo spettatore con un crescendo di trovate orrorifiche, il cui suggestivo potenziale si smorza immediatamente a causa di una fastidiosa tendenza all'accumulo. L'ambiguità, l'atmosfera gotica e il labile confine tra realtà e apparenza sono sacrificati in nome degli effetti speciali. Gli esterni sono stati girati nei pressi della dimora Harlaxton Manor in Inghilterra, mentre gli interni sono stati sapientemente ricostruiti dallo scenografo argentino Eugenio Zanetti all'interno di un hangar in California. Musiche di Jerry Goldsmith.