Horror Movie
Stan Helsing
Durata
108
Formato
Regista
La notte di Halloween, il commesso di un videonoleggio Stan Helsing (Steve Howey) e i suoi amici finiscono in una città posseduta dai mostri Pleatherface (Twan Holliday), Michael Crier (Lee Tichon), Mason (Ken Kirzinger), Fweddy (Ben Cotton), Needlehead (Charles Zuckermann) e Lucky (Jeff Gulka).
La lunga tradizione del cinema parodistico americano partorisce un filmetto di serie Z dalla demenzialità volgare e scurrile, che saccheggia a piene mani dall’horror anni Settanta-Ottanta facendo il verso a Leatherface (Non aprite quella porta di Tobe Hooper, 1974), Michael Myers (Halloween di John Carpenter, 1978), Jason Voorhees (Venerdì 13 di Sean S. Cunningham, 1980), Freddy Krueger (Nightmare di Wes Craven, 1984), Pinhead (Hellraiser di Clive Barker, 1987) e Chucky (La bambola assassina di Tom Holland, 1988). Sfugge il senso dell’operazione, dal momento che a ironizzare sul genere ci hanno già pensato Scary Movie (Keenen Ivory Wayans, 2000), di cui lo stesso Bo Zenga è stato produttore esecutivo e che ha generato diversi seguiti, e Shriek – Hai impegni per venerdì 17? (John Blanchard, 2000). Altrettanto inspiegabile è la presenza in un prodotto così becero del grande Leslie Nielsen, in una delle sue ultime interpretazioni un anno prima della scomparsa.
La lunga tradizione del cinema parodistico americano partorisce un filmetto di serie Z dalla demenzialità volgare e scurrile, che saccheggia a piene mani dall’horror anni Settanta-Ottanta facendo il verso a Leatherface (Non aprite quella porta di Tobe Hooper, 1974), Michael Myers (Halloween di John Carpenter, 1978), Jason Voorhees (Venerdì 13 di Sean S. Cunningham, 1980), Freddy Krueger (Nightmare di Wes Craven, 1984), Pinhead (Hellraiser di Clive Barker, 1987) e Chucky (La bambola assassina di Tom Holland, 1988). Sfugge il senso dell’operazione, dal momento che a ironizzare sul genere ci hanno già pensato Scary Movie (Keenen Ivory Wayans, 2000), di cui lo stesso Bo Zenga è stato produttore esecutivo e che ha generato diversi seguiti, e Shriek – Hai impegni per venerdì 17? (John Blanchard, 2000). Altrettanto inspiegabile è la presenza in un prodotto così becero del grande Leslie Nielsen, in una delle sue ultime interpretazioni un anno prima della scomparsa.