Non aprite quella porta IV
The Return of the Texas Chainsaw Massacre
Durata
95
Formato
Regista
Quattro liceali (Renée Zellweger, Tyler Cone, John Harrison e Lisa Marie Newmeyer), vagando in macchina dopo il ballo della scuola, fanno un incidente con un'altra auto. A soccorrerli sono la socievole Darla (Tonie Perensky) e l'inquietante Vilmer (Matthew McConaughey): l'incubo per i ragazzi è appena iniziato.
Inutile tentativo di portare avanti il franchise iniziato infaustamente dopo il primo bellissimo film di Tobe Hooper del 1974, Non aprite quella porta IV recupera alcuni personaggi e situazioni del capostipite, riadattandoli all'estetica degli anni Novanta. Leatherface diventa così un travestito dalle spiccate tendenze omoerotiche, il capofamiglia (Matthew McConaughey) un esaltato e allucinato con una cyber-gamba, l'altro fratello (Joe Stevens) un intellettuale dalla citazione sempre pronta. Regia nulla e una continua sequela di urlacci e inseguimenti che non portano da nessuna parte: tanta noia e turbamento per i pallidi tentativi di omaggiare l'originale, come nella pessima sequenza in cui Leatherface rotea la motosega, in cui il confronto con l'analoga scena girata da Hooper risulta impietoso. La giovanissima Renée Zellweger tenta, a un certo punto, la strada del grottesco insultando la famiglia di cannibali, con infelici risultati. L'unico a divertirsi come un pazzo, non a caso, è McConaughey che dà sfoggio a un repertorio di numeri sopra le righe, a tratti divertenti.
Inutile tentativo di portare avanti il franchise iniziato infaustamente dopo il primo bellissimo film di Tobe Hooper del 1974, Non aprite quella porta IV recupera alcuni personaggi e situazioni del capostipite, riadattandoli all'estetica degli anni Novanta. Leatherface diventa così un travestito dalle spiccate tendenze omoerotiche, il capofamiglia (Matthew McConaughey) un esaltato e allucinato con una cyber-gamba, l'altro fratello (Joe Stevens) un intellettuale dalla citazione sempre pronta. Regia nulla e una continua sequela di urlacci e inseguimenti che non portano da nessuna parte: tanta noia e turbamento per i pallidi tentativi di omaggiare l'originale, come nella pessima sequenza in cui Leatherface rotea la motosega, in cui il confronto con l'analoga scena girata da Hooper risulta impietoso. La giovanissima Renée Zellweger tenta, a un certo punto, la strada del grottesco insultando la famiglia di cannibali, con infelici risultati. L'unico a divertirsi come un pazzo, non a caso, è McConaughey che dà sfoggio a un repertorio di numeri sopra le righe, a tratti divertenti.