Crash – Contatto fisico
Crash
Durata
108
Formato
Regista
Attori
Don Cheadle Matt Dillon Terrence Howard Sandra Bullock Brendan Fraser Jennifer Esposito Ryan Phillippe Thandie Newton William Fichtner Michael Peña Ludacris Larenz Tate Beverly Todd Shaun Toub Loretta Devine Nona Gaye Alexis Rhee Bahar Soomekh Keith David Karina Arroyave Bruce Kirby Jack McGee Tony Danza Kathleen York Ime Etuk
Un procuratore distrettuale (Brendan Fraser) e la moglie (Sandra Bullock) subiscono il furto dell'auto da parte di due ragazzi di colore. Un uomo di origine persiana (Shaun Toub) viene rapinato nel suo negozio e viene accusato per errore un ragazzo ispanico (Michael Peña). Un detective (Don Cheadle) è in cerca del fratello minore (Larenz Tate), che vive di atti criminali. Un produttore televisivo (Terrence Howard) e sua moglie (Thandie Newton), entrambi di colore, si scontrano con due poliziotti bianchi e razzisti (Matt Dillon e Ryan Philippe).
Quattro storie indipendenti che si incontrano tra loro: Crash – Contatto fisico è un dramma corale che si struttura come un'opera a incastro, facendo intersecare nel corso della narrazione le vicende dei singoli personaggi. La tematica principale è il razzismo, ma Haggis ambisce anche a tracciare un ritratto umano più totalizzante e a indagare la difficoltà di rapporto e di contatto tra gli esseri umani, vittime di pregiudizi e capaci per questo anche di odiare. Incapace di affrontare adeguatamente le tante tematiche messe in campo, Paul Haggis si affida a una messinscena furba e ricattatoria, tanto nei dialoghi quanto nelle scelte musicali. Il risultato, così, scade nella retorica più banale e rende tutti i personaggi solo un veicolo moralista per trasmetere, in una scena finale intrisa di stucchevole saccarosio, uno scontatissimo messaggio iper-buonista sull'uguaglianza. Vincitore di tre (immeritati) premi Oscar: miglior film, miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale.
Quattro storie indipendenti che si incontrano tra loro: Crash – Contatto fisico è un dramma corale che si struttura come un'opera a incastro, facendo intersecare nel corso della narrazione le vicende dei singoli personaggi. La tematica principale è il razzismo, ma Haggis ambisce anche a tracciare un ritratto umano più totalizzante e a indagare la difficoltà di rapporto e di contatto tra gli esseri umani, vittime di pregiudizi e capaci per questo anche di odiare. Incapace di affrontare adeguatamente le tante tematiche messe in campo, Paul Haggis si affida a una messinscena furba e ricattatoria, tanto nei dialoghi quanto nelle scelte musicali. Il risultato, così, scade nella retorica più banale e rende tutti i personaggi solo un veicolo moralista per trasmetere, in una scena finale intrisa di stucchevole saccarosio, uno scontatissimo messaggio iper-buonista sull'uguaglianza. Vincitore di tre (immeritati) premi Oscar: miglior film, miglior montaggio e miglior sceneggiatura originale.