Il viaggio del principe

In un mondo fantasioso popolato da scimmie antropomorfe, un anziano principe decaduto, proveniente da una terra lontana, viene ritrovato naufrago e ferito su una spiaggia dal giovane Tom, figlio di due scienziati del museo naturalistico della città. Tra i due protagonisti nasce un legame forte e sincero, che li porterà ad evadere dal laboratorio dove sono rinchiusi e ad esplorare la città.

Il film, realizzato con la tecnica dell’animazione dal regista e scrittore francese Jean-François Laguionie, si propone come seguito ideale, anche se narrativamente slegato, del precedente Scimmie come noi del 1999. Entrambi i film, infatti, sono popolati da scimmie antropomorfe. In un universo fantasioso ambientato verosimilmente in un epoca analoga al nostro XIX secolo, Laguionie, affiancato alla regia da Xavier Picard, da vita ad un film d’animazione di portata universale, una favola adatta sia ad un pubblico infantile che ad uno un po più adulto. Tramite la vicenda del vecchio Principe e del suo piccolo amico ed aiutante Tom, il film, contraddicendo l’apparente semplicità che ne caratterizza l’aspetto visivo, affronta diverse tematiche, anche complesse, alcune delle quali legate indissolubilmente al contesto storico di riferimento, ossia quello positivista e tardo ottocentesco, mentre altre più vicine ai giorni nostri. In un mix tra passato e presente, Il viaggio del Principe riflette e fa riflettere, sia sul nostro passato, dove un Occidente tirannico inneggiava alla sua indiscutibile superiorità nei confronti delle popolazioni altre, definite in maniera pseudoscientifica come barbare o selvagge, sia sulla nostra contemporaneità, dove i temi del razzismo e dello scontro tra civiltà, dell’accoglienza dei migranti e del rispetto della natura sono ora più che mai al centro dell’attenzione pubblica. Mescolando in maniera delicata e poetica tematiche vecchie e nuove, e facendo dialogare quest'ultime tra loro, Laguionie offre allo spettatore un affresco vivido di un mondo fittizio che, se osservato dalla giusta prospettiva, si rivela molto più simile a quello reale in cui tutti noi viviamo e che ci può condurre ad una lucida riflessione sulla storia dell’umanità, sulle sue responsabilità passate ma nondimeno sulle sorti del suo imminente destino.