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Kung Fury
Kung Fury
Durata
31
Formato
Regista
Nella Miami del 1985, lo spericolato agente di polizia Kung Fury (David Sandberg) sfrutta le sue straordinarie abilità nelle arti marziali per combattere nientepopodimeno che il "Kung Führer" Adolf Hitler (Jorma Taccone). Tra improbabili viaggi nel tempo e combattimenti surreali, il destino dell'umanità sembra rimanere pericolosamente incerto...
Forte di una notevole cassa di risonanza generata dal web, Kung Fury ha ottenuto attraverso la promozione virale su internet una popolarità che va ben oltre al suo reale valore. Realizzato grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, esaurita in 24 ore raccogliendo la cifra record di circa 600.000 dollari, il mediometraggio è un delirante tuffo nell'immaginario più stravagante e non-sense degli anni '80, tutto giocato su una greve estetica da trip vintage. Le dinamiche da videogame arcade, rese mitiche dalle console nate in quegli anni, finiscono in un calderone nauseabondo che non riesce mai a essere né un omaggio nostalgico, né un tentativo di aggiornare in maniera goliardica l'azione, lo humor e l'estetica iper-pop su cui si basa. Un po' noir metropolitano, un po' sci-fi distopica, un po' autoparodia trash, ma la ricetta è incredibilmente priva di appeal. Tra Triceracop (poliziotti con la testa di triceratopo), scontri pulp, fantanazisti, martellate di Thor e ogni possibile baracconata, il risultato finale lascia con l'amaro in bocca anche coloro che hanno vissuto e respirato l'aria degli Eighties. E questo è decisamente grave. Piccolo cameo di David Hasselhoff, convinto sostenitore del progetto che ha inciso sul lato A dell'LP in vinile della soundtrack il brano True Survivor, ovviamente preceduto da uno studiatissimo videoclip. L'attore ha dato anche la voce al computer di bordo "Hoff 9000" della Lamborghini Countach su cui viaggia il protagonista. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes.
Forte di una notevole cassa di risonanza generata dal web, Kung Fury ha ottenuto attraverso la promozione virale su internet una popolarità che va ben oltre al suo reale valore. Realizzato grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, esaurita in 24 ore raccogliendo la cifra record di circa 600.000 dollari, il mediometraggio è un delirante tuffo nell'immaginario più stravagante e non-sense degli anni '80, tutto giocato su una greve estetica da trip vintage. Le dinamiche da videogame arcade, rese mitiche dalle console nate in quegli anni, finiscono in un calderone nauseabondo che non riesce mai a essere né un omaggio nostalgico, né un tentativo di aggiornare in maniera goliardica l'azione, lo humor e l'estetica iper-pop su cui si basa. Un po' noir metropolitano, un po' sci-fi distopica, un po' autoparodia trash, ma la ricetta è incredibilmente priva di appeal. Tra Triceracop (poliziotti con la testa di triceratopo), scontri pulp, fantanazisti, martellate di Thor e ogni possibile baracconata, il risultato finale lascia con l'amaro in bocca anche coloro che hanno vissuto e respirato l'aria degli Eighties. E questo è decisamente grave. Piccolo cameo di David Hasselhoff, convinto sostenitore del progetto che ha inciso sul lato A dell'LP in vinile della soundtrack il brano True Survivor, ovviamente preceduto da uno studiatissimo videoclip. L'attore ha dato anche la voce al computer di bordo "Hoff 9000" della Lamborghini Countach su cui viaggia il protagonista. Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes.
