I duri di Oklahoma
Oklahoma Crude
Durata
108
Formato
Regista
Nei primi del Novecento, Lena Doyle (Faye Dunaway) rifiuta le proposte di importanti uomini d'affari volte a comprare la sua terra; convinta che i terreni nascondano il petrolio, comincia una ricerca solitaria, ma si ritroverà presto a chiedere l'aiuto del padre (John Mills) e di un mercenario noto come Mason (George C. Scott).
Girato con un'enfasi d'altri tempi, quest'opera senza dubbio minore nella filmografia di Stanley Kramer mantiene comunque ancora un pizzico del fascino a cui il regista e produttore americano ci ha abituati. Con occhio attento, in special modo nella ricostruzione dettagliata di un'epoca quasi primordiale per i modi e le usanze, ci consegna un mosaico fatto di ostinazione e romanticismo, in cui una giovane e determinata donna finirà per riscoprire la dolcezza anche sotto la scorza più dura di un pistolero appesantito dalla vita. Tutto intorno ai personaggi si snoda il contesto socio-politico dell'epoca, in cui la libera impresa costituiva una vera e propria associazione criminale che sfogava la sua mancanza di regole contro i più deboli. Godibile, ma decisamente verboso e a tratti assai prevedibile. Scritto da Marc Norman, valse a Kramer il premio per la regia al Festival di Mosca; la canzone Send a Little Love My Way venne nominata ai Golden Globe.
Girato con un'enfasi d'altri tempi, quest'opera senza dubbio minore nella filmografia di Stanley Kramer mantiene comunque ancora un pizzico del fascino a cui il regista e produttore americano ci ha abituati. Con occhio attento, in special modo nella ricostruzione dettagliata di un'epoca quasi primordiale per i modi e le usanze, ci consegna un mosaico fatto di ostinazione e romanticismo, in cui una giovane e determinata donna finirà per riscoprire la dolcezza anche sotto la scorza più dura di un pistolero appesantito dalla vita. Tutto intorno ai personaggi si snoda il contesto socio-politico dell'epoca, in cui la libera impresa costituiva una vera e propria associazione criminale che sfogava la sua mancanza di regole contro i più deboli. Godibile, ma decisamente verboso e a tratti assai prevedibile. Scritto da Marc Norman, valse a Kramer il premio per la regia al Festival di Mosca; la canzone Send a Little Love My Way venne nominata ai Golden Globe.