Lost River
Lost River
Durata
95
Formato
Regista
Una madre sola (Christina Hendricks), insieme a suo figlio maggiore (Iain De Caestecker), cerca disperatamente di guadagnare abbastanza soldi per mantenere la proprietà della casa. La scoperta di una maledizione che grava sulla cittadella porta il ragazzo a indagare insieme alla sua vicina (Saoirse Ronan) su quanto accaduto a Lost River e a cercare di spezzare il maleficio.
Esordio alla regia di Ryan Gosling, questo film è un’accozzaglia di elementi narrativi caotici che non permettono alla trama di prendere una direzione precisa. I sobborghi americani, la gang guidate da folli boriosi e i locali a luci rosse sono ridotti a tessere di mosaico giustapposte che, in fin dei conti, creando un’immagine disomogenea e confusionaria, risultano slegate. Infatti, il quadro irreale che ne deriva è ai limiti dell’accettabile: la fastidiosa regia da videoclip musicale e la scenografia cupa e grottesca (fatta di luci al neon, illuminazione soffusa e ambienti nebulosi) dovrebbero essere funzionali all’evocazione di un senso del perturbante che però sembra non compiersi mai. Il risultato è grossolano e involontariamente macchiettistico: le caratteristiche horror-fantascientifiche non sono sviluppate mentre quelle drammatiche risultano atrofizzate a scapito di intrattenimento e partecipazione che funzionano a stenti.
Esordio alla regia di Ryan Gosling, questo film è un’accozzaglia di elementi narrativi caotici che non permettono alla trama di prendere una direzione precisa. I sobborghi americani, la gang guidate da folli boriosi e i locali a luci rosse sono ridotti a tessere di mosaico giustapposte che, in fin dei conti, creando un’immagine disomogenea e confusionaria, risultano slegate. Infatti, il quadro irreale che ne deriva è ai limiti dell’accettabile: la fastidiosa regia da videoclip musicale e la scenografia cupa e grottesca (fatta di luci al neon, illuminazione soffusa e ambienti nebulosi) dovrebbero essere funzionali all’evocazione di un senso del perturbante che però sembra non compiersi mai. Il risultato è grossolano e involontariamente macchiettistico: le caratteristiche horror-fantascientifiche non sono sviluppate mentre quelle drammatiche risultano atrofizzate a scapito di intrattenimento e partecipazione che funzionano a stenti.