Lucky Luke

La città di Daisy Town è in preda al disordine e alla criminalità. Solo un uomo potrebbe riuscire a salvarla, ricostituendo la tranquillità perduta: Lucky Luke. Ma i temibili fratelli Dalton arrivano in città a complicare ulteriormente le cose.

Dopo che Ray Goossens nel 1967 aveva portato sul grande schermo Asterix e Obelix, personaggi ideati dallo stesso René Goscinny, il fumettista francese si cimenta in prima persona con il cinema d'animazione, e lo fa con un altro suo celebre personaggio dei fumetti. Goscinny cala lo spettatore in un particolarissimo Far West diventato iconico, tra musiche da saloon, ironia, pistoleri e banditi che si azzuffano con quello stile che già aveva reso inconfondibili le avventure di Asterix. Ma se da un lato l'animazione è buona, con alcune scelte coraggiose e accattivanti, dall'altro la trama risulta poco solida ed eccessivamente semplicistica. Il film, infatti, funziona più per le folli trovate dei buffi fratelli Dalton, o per notevoli sequenze d'animazione come il primo incontro tra Lucky Luke e i banditi, piuttosto che per la narrazione. Elemento che, purtroppo, fa arenare il tutto nel limbo della mediocrità.