Rosso sangue
Mauvais Sang
Durata
116
Formato
Regista
L'avvicinarsi della cometa Halley alla Terra coincide con un'epidemia di STBO, virus che colpisce tutti coloro che fanno l'amore senza un coinvolgimento emotivo che vada oltre quello dei sensi.
Tra sconnessioni e riverberi mescolati in modo magistrale ed evocativo, l'opera seconda di Léos Carax (all'anagrafe Alexandre Oscar Dupont) sembra quasi un potenziamento del suo esordio, non meno forzatamente intellettuale nello stile ma molto più efficace e calibrato. A stupire è il furore selvaggio con cui si rincorrono gli omaggi al cinema del passato e la coerenza magniloquente che il regista fa sua per dar vita a questo incubo da fine dei tempi. A prendere il sopravvento in Rosso sangue è un lirismo così insistito e voluto da riuscire a travolgere lo spettatore e a rapirne il cuore. La sospensione dell'incredulità richiesta non è certo poca, ma ne vale la pena. Magnifico il piano-sequenza che ha per protagonista il brano Modern Love di David Bowie. Apparizione di Hugo Pratt, il disegnatore di Corto Maltese.