Le macchine che distrussero Parigi
The Cars That Ate Paris
Durata
91
Formato
Regista
Due fratelli, Arthur (Terry Camilleri) e George Waldo (Rick Scully), in viaggio per le strade australiane, vengono coinvolti in un incidente stradale nei dintorni della cittadina rurale di Parigi. Arthur, unico sopravvissuto, si risveglia in ospedale, dove scopre che gli abitanti della piccola comunità organizzano incidenti a danno degli stranieri per saccheggiarne poi le auto, alla ricerca di pezzi di ricambio da vendere o riciclare per uso domestico.
Primo lungometraggio per il cinema di Peter Weir, Le macchine che distrussero Parigi è l'opera di un autore non ancora del tutto padrone dei propri mezzi, capace però di rivelare già le potenzialità. Se l'intreccio appare confuso e abbastanza pretestuoso, a valorizzare la pellicola ci pensa una tecnica di indubbia qualità: l'ambizione di farne un pastiche di generi, dal western al road movie passando per l'horror grottesco e la fantascienza, è indubbiamente coraggiosa, anche se inevitabilmente porta a una mancanza di coesione tra le parti. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un regista con una visione originale che, tuttavia, non sa ancora tradurre al meglio le sue intuizioni nel racconto filmico. Rimane in ogni caso un esordio aggressivo, condotto con spirito libero e genuino.
Primo lungometraggio per il cinema di Peter Weir, Le macchine che distrussero Parigi è l'opera di un autore non ancora del tutto padrone dei propri mezzi, capace però di rivelare già le potenzialità. Se l'intreccio appare confuso e abbastanza pretestuoso, a valorizzare la pellicola ci pensa una tecnica di indubbia qualità: l'ambizione di farne un pastiche di generi, dal western al road movie passando per l'horror grottesco e la fantascienza, è indubbiamente coraggiosa, anche se inevitabilmente porta a una mancanza di coesione tra le parti. La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un regista con una visione originale che, tuttavia, non sa ancora tradurre al meglio le sue intuizioni nel racconto filmico. Rimane in ogni caso un esordio aggressivo, condotto con spirito libero e genuino.