La mano del diavolo
La main du diable
Durata
78
Formato
Regista
Il pittore Roland Brissot (Pierre Fresnay) ha comprato per un nichelino un talismano che gli ha portato amore, fama e fortuna. Dietro c'è il diavolo che, un anno dopo, verrà a reclamare ciò che l'artista gli deve.
Tratto da un racconto di Gérard de Nerval, La mano del diavolo segna, per Maurice Tourneur, un ritorno alle atmosfere fantasy che avevano contraddistinto diverse sue pellicole del muto (in particolare The Blue Bird del 1918). Imperfetto a causa dei tanti rischi che corre (sia a livello visivo che narrativo), è un prodotto coraggioso che guarda in faccia al mistero senza averne paura, e senza tenere conto di vincoli troppo razionali. Affascina per una serie di bei colpi di scena e per una galleria di personaggi indubbiamente significativi, nonché per l'idea del talismano: una mano mummificata che dipinge i quadri da sola. A metà tra Il ritratto di Dorian Gray e Faust, La mano del diavolo è un film curioso e realizzato con eleganza.
Tratto da un racconto di Gérard de Nerval, La mano del diavolo segna, per Maurice Tourneur, un ritorno alle atmosfere fantasy che avevano contraddistinto diverse sue pellicole del muto (in particolare The Blue Bird del 1918). Imperfetto a causa dei tanti rischi che corre (sia a livello visivo che narrativo), è un prodotto coraggioso che guarda in faccia al mistero senza averne paura, e senza tenere conto di vincoli troppo razionali. Affascina per una serie di bei colpi di scena e per una galleria di personaggi indubbiamente significativi, nonché per l'idea del talismano: una mano mummificata che dipinge i quadri da sola. A metà tra Il ritratto di Dorian Gray e Faust, La mano del diavolo è un film curioso e realizzato con eleganza.