La minorenne
Durata
84
Formato
Regista
Reduce dal soggiorno in un collegio e vessata da una famiglia disfunzionale (padre assente, madre fedifraga, fratello indebitato), la giovane e avvenente Valeria (Gloria Guida) tenta di trovare l'uomo giusto per vivere la sua prima esperienza sessuale. Dopo molte delusioni, l'imprevedibile Spartaco (Corrado Pani) saprà conquistarla.
Prima collaborazione tra il regista Silvio Amadio, anche sceneggiatore con Piero Regnoli, e Gloria Guida, alla sua seconda esperienza cinematografica dopo La ragazzina (1974) di Mario Imperoli. Un film incerto e debole, virato più al dramma psicologico che alla commedia, che tenta una rappresentazione delle pulsioni sessuali adolescenziali con un'inaspettata dose di sadismo e violenza (l'evirazione onirica ai danni del dottorino; l'immaginata impiccagione del vescovo che aveva ordinato la fustigazione della protagonista). Ma gli inserti torbidi e malati, uniti al tratteggio di una borghesia perversa (il personaggio di Carlo Salvi, interpretato da Giacomo Rossi Stuart, padre del più famoso Kim), non risollevano il film dalla mediocrità più assoluta: incoerente, presuntuosetto, confuso, gratuito e fastidiosamente voyeuristico. La Guida, in ogni caso, si mostra generosamente. Improponibile e schizofrenica colonna sonora di Roberto Pregadio.
Prima collaborazione tra il regista Silvio Amadio, anche sceneggiatore con Piero Regnoli, e Gloria Guida, alla sua seconda esperienza cinematografica dopo La ragazzina (1974) di Mario Imperoli. Un film incerto e debole, virato più al dramma psicologico che alla commedia, che tenta una rappresentazione delle pulsioni sessuali adolescenziali con un'inaspettata dose di sadismo e violenza (l'evirazione onirica ai danni del dottorino; l'immaginata impiccagione del vescovo che aveva ordinato la fustigazione della protagonista). Ma gli inserti torbidi e malati, uniti al tratteggio di una borghesia perversa (il personaggio di Carlo Salvi, interpretato da Giacomo Rossi Stuart, padre del più famoso Kim), non risollevano il film dalla mediocrità più assoluta: incoerente, presuntuosetto, confuso, gratuito e fastidiosamente voyeuristico. La Guida, in ogni caso, si mostra generosamente. Improponibile e schizofrenica colonna sonora di Roberto Pregadio.