Morti e sepolti
Dead and Buried
Durata
94
Formato
Regista
Nel piccolo villaggio di Potters Bluff avvengono misteriosi omicidi brutali ai danni principalmente dei turisti, lo sceriffo Dan Gillis (James Farentino) inizia delle indagini che lo porteranno a sospettare anche delle persone più care a lui. Le cose si complicheranno quando le persone assassinate verranno continuamente avvistate in giro per il paese.
Pur non essendo privo di ingenuità e qualche pessimo effetto visivo, Morti e sepolti di Gary Sherman è sicuramente un gioiellino sottovalutato del cinema horror anni Ottanta. Il regista riesce a creare un'atmosfera che diventa sempre più malsana col passare dei minuti, in bilico fra il noir e l'orrore puro che si sprigionerà in modo definitivo nell'amarissimo finale. La fotografia, oscura ma colorata ,di Steven Poster rende bene l'idea di un piccolo paese che nasconde un terribile segreto che sarebbe meglio non scoprire. Poi la tensione è costante, il ritmo regge, gli attori danno il loro meglio ma tra tutti spicca Jack Albertson nei panni dell'inquietante becchino William G. Dobbs. Diverse le interpretazioni che si possono trarre dal macabro epilogo, su tutte forse prevale quella di una società manovrata e inconsapevole di esserlo. All'epoca riscosse poco successo e subì pesanti tagli di censura, in tempi recenti si è ritagliato una cerchia di appassionati.
Pur non essendo privo di ingenuità e qualche pessimo effetto visivo, Morti e sepolti di Gary Sherman è sicuramente un gioiellino sottovalutato del cinema horror anni Ottanta. Il regista riesce a creare un'atmosfera che diventa sempre più malsana col passare dei minuti, in bilico fra il noir e l'orrore puro che si sprigionerà in modo definitivo nell'amarissimo finale. La fotografia, oscura ma colorata ,di Steven Poster rende bene l'idea di un piccolo paese che nasconde un terribile segreto che sarebbe meglio non scoprire. Poi la tensione è costante, il ritmo regge, gli attori danno il loro meglio ma tra tutti spicca Jack Albertson nei panni dell'inquietante becchino William G. Dobbs. Diverse le interpretazioni che si possono trarre dal macabro epilogo, su tutte forse prevale quella di una società manovrata e inconsapevole di esserlo. All'epoca riscosse poco successo e subì pesanti tagli di censura, in tempi recenti si è ritagliato una cerchia di appassionati.