Nightmare 5 – Il Mito
A Nightmare on Elm Street: The Dream Child
Durata
89
Formato
Regista
Alice (Lisa Wilcox) si ritrova faccia a faccia con il nemico Freddy Krueger (Robert Englund): questa volta dovrà difendere, oltre a se stessa e ai suoi amici, anche il figlio che porta in grembo e che si materializzerà nel mondo onirico con il nome di Jacob (Whit Hertford).
Punto bassisissimo di un franchise in caduta libera, Nightmare 5 – Il mito risulta una copia carbone dell'episodio cronolgicamente precedente, Nightmare 4 – Il non risveglio (1988) di Renny Harlin. La storia della genesi di Krueger, dato alla luce da una suora, è solo un pretesto per innescare l'ennesima riproposizione dei consueti meccanismi: morti grottesche, apparizioni di Freddy sotto forme bizzarre e talvolta ridicole, momentanea catarsi finale. Uno svolgimento che, nella sua ripetitività, assomiglia molto alla nenia infantile cantata dai bambini che appaiono come presagio dell'ennesimo e sempre più fiacco ritorno del mostro. Da segnalare una sequenza in stile fumettistico che, con puro spirito citazionista, si rifà al celebre video degli a-ha, Take On Me (1985), diretto da Steve Barron: quasi a voler involontariamente simboleggiare il fatto che il buon Freddy sia diventato ormai, da nero e autentico spauracchio, un personaggio cartoonesco e bidimensionale.
Punto bassisissimo di un franchise in caduta libera, Nightmare 5 – Il mito risulta una copia carbone dell'episodio cronolgicamente precedente, Nightmare 4 – Il non risveglio (1988) di Renny Harlin. La storia della genesi di Krueger, dato alla luce da una suora, è solo un pretesto per innescare l'ennesima riproposizione dei consueti meccanismi: morti grottesche, apparizioni di Freddy sotto forme bizzarre e talvolta ridicole, momentanea catarsi finale. Uno svolgimento che, nella sua ripetitività, assomiglia molto alla nenia infantile cantata dai bambini che appaiono come presagio dell'ennesimo e sempre più fiacco ritorno del mostro. Da segnalare una sequenza in stile fumettistico che, con puro spirito citazionista, si rifà al celebre video degli a-ha, Take On Me (1985), diretto da Steve Barron: quasi a voler involontariamente simboleggiare il fatto che il buon Freddy sia diventato ormai, da nero e autentico spauracchio, un personaggio cartoonesco e bidimensionale.