
Sounds Like – Rumori e tenebre
Sounds Like
Durata
58
Formato
Regista
Larry Pearce (Chris Bauer) supervisiona un call-center di assistenza a persone in difficoltà. Monitorare le risposte degli addetti è la sua principale occupazione e questo lo porta a sviluppare una particolare sensibilità ai rumori e ai suoni: si accorge persino dello strano battito cardiaco del figlio (Nicholas Elia), ma non in tempo per salvarlo dalla morte. Dilaniato dai sensi di colpa, precipiterà in una spirale di follia.
Già nel precedente Session 9 (2001), Brad Anderson aveva dimostrato una certa propensione a rappresentare con toni dark le perversioni della psiche umana e la strana dialettica tra ragione e follia. In Sounds Like – Rumori e tenebre, realizzato per la seconda serie di Masters of Horror (ideata da Mick Garris), insiste nel tratteggiare soggetti in bilico su fragili argini psicologici, valorizzandoli con una messa in scena ambigua e paranormale che lo allontana dal puro genere horror. Originale la scelta di utilizzare le componenti sonore come simulacro del dolore (rappresentato dalla morte del figlio e dalla difficoltà di elaborazione del lutto) e notevole la sapienza tecnica, ma il crescendo di follia, sviluppato attraverso dinamiche narrative non sempre coerenti, mostra presto la corda, risultando forzato ed eccessivo. Da manuale, in ogni caso, l'interpretazione di Chris Bauer, autistico in un mondo frastornante al quale cede, vinto, credendo di vincere.
Già nel precedente Session 9 (2001), Brad Anderson aveva dimostrato una certa propensione a rappresentare con toni dark le perversioni della psiche umana e la strana dialettica tra ragione e follia. In Sounds Like – Rumori e tenebre, realizzato per la seconda serie di Masters of Horror (ideata da Mick Garris), insiste nel tratteggiare soggetti in bilico su fragili argini psicologici, valorizzandoli con una messa in scena ambigua e paranormale che lo allontana dal puro genere horror. Originale la scelta di utilizzare le componenti sonore come simulacro del dolore (rappresentato dalla morte del figlio e dalla difficoltà di elaborazione del lutto) e notevole la sapienza tecnica, ma il crescendo di follia, sviluppato attraverso dinamiche narrative non sempre coerenti, mostra presto la corda, risultando forzato ed eccessivo. Da manuale, in ogni caso, l'interpretazione di Chris Bauer, autistico in un mondo frastornante al quale cede, vinto, credendo di vincere.