Now You See Me 2
Now You See Me 2
Durata
115
Formato
Regista
Un anno dopo che i loro sorprendenti spettacoli di illusionismo hanno conquistato il pubblico e sconcertato l'FBI, i Quattro Cavalieri – J. Daniel Atlas (Jesse Eisenberg), Merritt McKinney (Woody Harrelson), Jack Wilder (Dave Franco) e la new entry Lula (Lizzy Caplan) – mettono in scena un numero nella speranza di denunciare il corrotto magnate della tecnologia Owen Case (Ben Lamb). Il piano fallisce e gli illusionisti sono costretti alla fuga: per riguadagnare libertà e reputazione, dovranno scendere a patti con un giovane facoltoso (Daniel Radcliffe) e recuperare un chip incredibilmente potente.
A tre anni di distanza da Now You See Me – I maghi del crimine (2013), la banda di illusionisti gentiluomini torna sul grande schermo per combattere le mire imprenditoriali di un magnate della tecnologia pronto a tutto pur di ottenere il controllo della privacy globale. Proprio come nel primo capitolo, anche in questo sequel sono molti i richiami all'attualità e alle questioni più dibattute (moralmente parlando); il risultato, però, sembra non differire dall'episodio originale, rivelando ben presto un progetto debole e scarno che, come ogni illusionista, sembra idoneo solo nell'abbagliare il pubblico con qualche numero ad effetto (la sequenza del furto del chip o l'intero atto finale) per nascondere una povertà contenutistica e narrativa difficile da digerire. Cercando di non rischiare nulla e ricalcando quasi in ogni singola svolta il modello precedente, il film si avvale di un cast di grande richiamo senza però sfruttare la bravura degli interpreti (fuori parte Daniel Radcliffe e svogliati tutti gli altri, a cominciare da Michael Caine e Woody Harrelson), cercando il facile consenso con uno stile retorico e dalle tonalità pop ripetitive.
A tre anni di distanza da Now You See Me – I maghi del crimine (2013), la banda di illusionisti gentiluomini torna sul grande schermo per combattere le mire imprenditoriali di un magnate della tecnologia pronto a tutto pur di ottenere il controllo della privacy globale. Proprio come nel primo capitolo, anche in questo sequel sono molti i richiami all'attualità e alle questioni più dibattute (moralmente parlando); il risultato, però, sembra non differire dall'episodio originale, rivelando ben presto un progetto debole e scarno che, come ogni illusionista, sembra idoneo solo nell'abbagliare il pubblico con qualche numero ad effetto (la sequenza del furto del chip o l'intero atto finale) per nascondere una povertà contenutistica e narrativa difficile da digerire. Cercando di non rischiare nulla e ricalcando quasi in ogni singola svolta il modello precedente, il film si avvale di un cast di grande richiamo senza però sfruttare la bravura degli interpreti (fuori parte Daniel Radcliffe e svogliati tutti gli altri, a cominciare da Michael Caine e Woody Harrelson), cercando il facile consenso con uno stile retorico e dalle tonalità pop ripetitive.