Pan – Viaggio sull'isola che non c'è
Pan
Durata
111
Formato
Regista
Le avventure del piccolo Peter (Levi Miller), cresciuto in un triste orfanotrofio e magicamente trasportato a Neverland, isola che non c'è. Alleatosi a Giglio Tigrato (Rooney Mara) e Uncino (Garrett Hedlund), dovrà vedersela con il temibile pirata Barbanera (Hugh Jackman).
Il britannico Joe Wright rilegge l'iconica figura di Peter Pan, creata dallo scrittore J.M. Barrie, e tenta di omaggiare il personaggio tramite una celebrazione esplicativa sulle origini del mito. Una sorta di antecedente cinematografico, dalle ambizioni smisurate (tanto quanto il budget a disposizione, circa 150 milioni di dollari) e dagli esiti a dir poco raggelanti: nulla funziona in questo pastiche gratuitamente serioso e fondamentalmente kitsch, dominato dal ridicolo involontario (le esibizioni canore dei protagonisti, impegnati in improbabili rivisitazioni) e imbarazzante nella superficialità del tratteggio. Caratterizzazioni al grado zero, sceneggiatura (firmata da Jason Fuchs) ai minimi sindacali, noia dilagante e cast totalmente inadeguato, a partire dal (ben poco) villain Hugh Jackman: operazione pedestre e approssimativa, della quale non si sentiva alcun bisogno, rifiutata, giustamente, da un pubblico che ne ha decretato il clamoroso flop. Amanda Seyfried è Mary. Fotografia di John Mathieson e Seamus McGarvey.
Il britannico Joe Wright rilegge l'iconica figura di Peter Pan, creata dallo scrittore J.M. Barrie, e tenta di omaggiare il personaggio tramite una celebrazione esplicativa sulle origini del mito. Una sorta di antecedente cinematografico, dalle ambizioni smisurate (tanto quanto il budget a disposizione, circa 150 milioni di dollari) e dagli esiti a dir poco raggelanti: nulla funziona in questo pastiche gratuitamente serioso e fondamentalmente kitsch, dominato dal ridicolo involontario (le esibizioni canore dei protagonisti, impegnati in improbabili rivisitazioni) e imbarazzante nella superficialità del tratteggio. Caratterizzazioni al grado zero, sceneggiatura (firmata da Jason Fuchs) ai minimi sindacali, noia dilagante e cast totalmente inadeguato, a partire dal (ben poco) villain Hugh Jackman: operazione pedestre e approssimativa, della quale non si sentiva alcun bisogno, rifiutata, giustamente, da un pubblico che ne ha decretato il clamoroso flop. Amanda Seyfried è Mary. Fotografia di John Mathieson e Seamus McGarvey.