La pazzia di Re Giorgio

Alla fine del 1700, Giorgio III di Hannover (Nigel Hawthorne) deve affrontare una grave crisi interna al suo regno, cosa che gli procura una costante instabilità mentale. Il sovrano, infatti, comincia a non essere più lucido e William Pitt il Giovane (Julian Wadham) cerca di rimediare alla situazione chiamando in causa il Dr. Willis (Ian Holm). Nel frattempo, in Parlamento, prendono il via oscuri giochi di potere per mettere in secondo piano la figura del re.

Dall'omonimo spettacolo teatrale di Alan Bennett (anche sceneggiatore), Nicholas Hytner trae un notevole film in costume, ben curato stilisticamente, così come dal punto di vista strettamente storico. La pellicola si concentra soprattutto su una fase cruciale della storia d'Inghilterra, ovvero quella in cui la monarchia comincia ad accusare i primi sintomi di decadimento verso il potere sempre più deciso e determinante del Parlamento. Data la natura teatrale dell'opera, risultano particolarmente esaltate le interpretazioni del cast: dai veterani Nigel Hawthorne e Ian Holm a Helen Mirren (la regina Carlotta) e Rupert Everett (il principe Giorgio di Galles). Grande successo di pubblico e critica, il film vinse l'Oscar per le scenografie di Ken Adam e Carolyn Scott e valse alla Mirren il secondo premio per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes dopo quello di dieci anni prima per Cal (1984, Pat O'Connor). Tre BAFTA: film, attore protagonista (Hawthorne) e trucco.