Brother

Danila (Sergej Bodrov Jr.), ex soldato congedato dall'esercito, entra nel giro della criminalità di San Pietroburgo di cui fa già parte suo fratello maggiore (Viktor Sukhorukov). Uccidere per lui non sembra essere un problema, ma dovrà guardarsi le spalle anche da coloro dei quali dovrebbe fidarsi.

Scritto e diretto da Aleksej Balabanov, Brother è un ritratto piuttosto cinico e senza speranze di una generazione di ragazzi russi cresciuti con un proprio codice morale, privi di veri ideali e totalmente disillusi nei confronti di una società confusa e devastata. È la Russia post-comunista, ritratta senza sconti e con uno stile che può rimandare al pulp americano e a una rappresentazione della violenza eccessiva in tutto e per tutto. Il regista non parte da basi sbagliate, ma il suo film finisce presto per affrontare troppi discorsi contemporaneamente (orgoglio familiare, ricerca di sé, sentimenti di vario genere), non riuscendo ad amalgamarli nel modo giusto. Sono tante tematiche e spunti che singolarmente possono anche funzionare, mentre il disegno complessivo si sgretola lentamente e il tutto si chiude con un finale incoerente e grossolano. Potenziale interessante, realizzazione mediocre.