L'ultima follia di Mel Brooks

L'ex grande regista, ora alcolizzato, Mel Spass (Mel Brooks) cerca di salvare una casa di produzione indipendente dal fallimento girando un film muto, ma con star hollywoodiane contemporanee come James Caan, Liza Minelli e Paul Newman.



Dopo il doppio, grande, successo di Mezzogiorno e mezzo di fuoco e Frankenstein Junior, entrambi del 1974, Mel Brooks realizza il suo progetto più ambizioso: ossia un film muto incentrato sulla lavorazione di un...film muto. In altre parole, un'opera meta-cinematograficamente rivolta verso se stessa. Operazione cinefila ancora più radicale di quanto fatto due anni prima strizzando l'occhio all'horror degli anni trenta (con Frankenstein Junior), L'ultima follia di Mel Brooks, oltre a contagiare le vecchie gag fisiche con il demenziale, marchio di fabbrica del regista, è anche una birbona satira su Hollywood e sui produttori cinematografici. Tuttavia, l'omaggio cinefilo spesso prende il sopravvento sul divertimento e l'intrattenimento, condannando la pellicola a spegnersi lentamente. Parziale insuccesso al botteghino e inizio del declino della carriera del regista.