Ten Nights of Dreams
Yume jū-ya
Durata
100
Formato
10 episodi firmati da 11 registi nipponici (il settimo è frutto di una collaborazione a quattro mani) che corrispondono a 10 notti e a 10 sogni differenti.
Alla base c'è la raccolta di brevi racconti firmati da Natsume SÅseki e pubblicati nel 1908. Una materia letteraria incandescente per un progetto che sfrutta al meglio la forza del testo di partenza per mescolare diversi stili e registri (dal fantasy all'horror): l'età, il background, l'approccio al fare cinema degli autori è molto differente, ma il film rimane ugualmente ben legato e coerente con la sua idea di base. Dai momenti più realistici a quelli più bizzarri, la pellicola funziona e colpisce per una rappresentazione del subconscio umano variegato, affascinante e inquietante al tempo stesso, che sfocia spesso nel surrealismo più estremo. Nessun episodio probabilmente è memorabile, ma tutti sono efficaci nel disegno d'insieme. Una menzione speciale va però al maestro Kon Ichikawa (autore del secondo episodio), che ha realizzato il “suo” sogno come fosse un melodramma sinuoso e avvolgente.
Alla base c'è la raccolta di brevi racconti firmati da Natsume SÅseki e pubblicati nel 1908. Una materia letteraria incandescente per un progetto che sfrutta al meglio la forza del testo di partenza per mescolare diversi stili e registri (dal fantasy all'horror): l'età, il background, l'approccio al fare cinema degli autori è molto differente, ma il film rimane ugualmente ben legato e coerente con la sua idea di base. Dai momenti più realistici a quelli più bizzarri, la pellicola funziona e colpisce per una rappresentazione del subconscio umano variegato, affascinante e inquietante al tempo stesso, che sfocia spesso nel surrealismo più estremo. Nessun episodio probabilmente è memorabile, ma tutti sono efficaci nel disegno d'insieme. Una menzione speciale va però al maestro Kon Ichikawa (autore del secondo episodio), che ha realizzato il “suo” sogno come fosse un melodramma sinuoso e avvolgente.