Terminator 2 – Il giorno del giudizio
Terminator 2: Judgment Day
Durata
136
Formato
Regista
Rinchiusa in un manicomio criminale, Sarah Connor (Linda Hamilton) teme per la vita del figlio John (Edward Furlong), capo della ribellione umana in un futuro dominato dalle macchine e probabile vittima di un possibile attacco da parte di temibili cyborg. La minaccia si realizza con l'arrivo di un T-1000 (Robert Patrick); un Terminator (Arnold Schwarzenegger) difenderà il ragazzo a qualunque costo.
James Cameron, anche sceneggiatore con William Wisher Jr., riprende in mano le vicende del fortunatissimo primo capitolo (Terminator, 1984), realizzando un sequel adrenalinico e dalla narrazione di inesorabile tenuta spettacolare, che ha l'ambizione di riflettere sui limiti di un contesto sociologico in cui persino le macchine, a differenza degli esseri umani, sono in grado di mostrarsi empatiche e compassionevoli. Invariato il tratteggio, cupo e pessimistico, di un futuro prossimo venturo asettico e tecnologizzato, con bagliori di decadenza veicolati dallo strabiliante impatto visivo, ma a risultare entusiasmante è la figura di John Connor teenager, che dà alla pellicola uno spirito ribelle non privo di ironia. Cameron, qui nel pieno della sua maturità stilistica e tematica, sembra in grado di plasmare sapientemente la materia di base sotto ogni singolo aspetto, senza trascurare il minimo dettaglio della messa in scena. Geniale, poi, il ribaltamento ("shock" per lo spettatore) del T-800, da spietata macchina assassina a fidato compagno d'avventura dall'inaspettata e "impossibile" umanità. Azione, sorrisi e lacrime si fondono magnificamente, fino a uno dei finali più belli del cinema americano degli anni '90. Effetti speciali all'avanguardia e mirabile il fiuto per gli affari al botteghino: con un budget fuori dal comune (94 milioni di dollari, il film più costoso della storia al momento della sua uscita in sala), Terminator 2 – Il giorno del giudizio ne guadagnò circa 500 in tutto il mondo. Cast in gran forma, con menzione d'onore per Linda Hamilton, ottima nel delineare la coerente evoluzione del suo personaggio. Quattro Oscar: sonoro, montaggio sonoro, trucco, effetti speciali.
James Cameron, anche sceneggiatore con William Wisher Jr., riprende in mano le vicende del fortunatissimo primo capitolo (Terminator, 1984), realizzando un sequel adrenalinico e dalla narrazione di inesorabile tenuta spettacolare, che ha l'ambizione di riflettere sui limiti di un contesto sociologico in cui persino le macchine, a differenza degli esseri umani, sono in grado di mostrarsi empatiche e compassionevoli. Invariato il tratteggio, cupo e pessimistico, di un futuro prossimo venturo asettico e tecnologizzato, con bagliori di decadenza veicolati dallo strabiliante impatto visivo, ma a risultare entusiasmante è la figura di John Connor teenager, che dà alla pellicola uno spirito ribelle non privo di ironia. Cameron, qui nel pieno della sua maturità stilistica e tematica, sembra in grado di plasmare sapientemente la materia di base sotto ogni singolo aspetto, senza trascurare il minimo dettaglio della messa in scena. Geniale, poi, il ribaltamento ("shock" per lo spettatore) del T-800, da spietata macchina assassina a fidato compagno d'avventura dall'inaspettata e "impossibile" umanità. Azione, sorrisi e lacrime si fondono magnificamente, fino a uno dei finali più belli del cinema americano degli anni '90. Effetti speciali all'avanguardia e mirabile il fiuto per gli affari al botteghino: con un budget fuori dal comune (94 milioni di dollari, il film più costoso della storia al momento della sua uscita in sala), Terminator 2 – Il giorno del giudizio ne guadagnò circa 500 in tutto il mondo. Cast in gran forma, con menzione d'onore per Linda Hamilton, ottima nel delineare la coerente evoluzione del suo personaggio. Quattro Oscar: sonoro, montaggio sonoro, trucco, effetti speciali.