Bruno (Vincent Cassel) e Malik (Reda Kateb), amici e colleghi, sono entrambi impegnati in due organizzazioni non-profit differenti, responsabili dell'educazione di bambini e adolescenti affetti da autismo e di giovani provenienti dai quartieri più disagiati di Parigi. Legati da profondo affetto e stima, Bruno e Malik si supportano a vicenda per fronteggiare le difficoltà quotidiane legate alla loro professione.

Specialisti della commedia francese, i registi di Quasi amici Eric Toledano e Olivier Nakache si concedono una incursione leggermene più “impegnata” in senso classico, lavorando su un materiale umano frutto di esperienze reali all’interno delle Onlus di Parigi. A partire da una sceneggiatura fortemente impregnata di temi sociali, The Specials si prefigge l’obiettivo di fare luce sul valore salvifico inscritto nella nobilitazione terapeutica degli individui più in difficoltà, la cui condizione si presta facilmente a essere snobbata, maneggiata con disattenzione e pressappochismo e a non essere equiparata a un grado tanto minimo quanto necessario di civiltà. Tutti parametri che il film approfondisce con buona misura ed economia narrativa, portando il cinema dei suoi registi verso un’afflato non meno appetibile presso il grande pubblico, in termini di piacevolezza e scorrevolezza, ma orientato al contempo verso una dose maggiore di sfumature psicologiche e piccoli grandi dettagli pronti a illuminare il percorso dei personaggi, tanto nelle mancanze (ataviche e difficilmente risolvibili) quanto nell’esplorazione delle loro emozioni. Pur con qualche caduta di tono e qualche passaggio più standardizzato, The Specials, pur ponendosi agli estremi opposti, come toni, del graffiante, pirotecnico e altrettanto riuscito C’est la vie, si configura con queste premesse come il film più maturo e completo del duo di registi (le virate più leggere, infatti, non mancano), graziato da una temperatura emotiva in più di un’occasione ispirata e toccante e sempre in grado di scansare il sensazionalismo e la retorica che il soggetto poteva celare in agguato. Notevoli le interpretazioni di Vincent Cassel, che sparisce organicamente dietro al personaggio pur esaltando il suo talento, e di Reda Kateb, la cui prova è perfettamente bilanciato col personaggio che si trova ad affiancare. Il personaggio di Cassel è ispirato al fondatore dell’associazione “Las Silences des Justes” Stephane Benhamou. Presentato come film di chiusura fuori concorso al Festival di Cannes 2019.
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