Quando la novantatreenne Thelma Post (June Squibb) riceve una telefonata dal nipote che le chiede di prestarle urgentemente diecimila dollari, glieli spedisce senza pensarci. Dopo aver però scoperto di essere caduta vittima di una truffa, Thelma abbandona la comodità del suo appartamento e intraprende una missione segreta per riottenere i suoi soldi.

L’attore secondario di commedie Josh Margolin fa il suo debutto firmando regia e sceneggiatura di Thelma, una commedia divertente e scorrevole che si appoggia ironicamente ai film d’azione e spionaggio – in particolare alla saga di Mission Impossible, direttamente citato all’inizio del film. Invece di incasellarsi come una mera parodia del genere, Thelma effettua un’operazione di rimodulazione delle dinamiche di cui vediamo solitamente protagonisti Tom Cruise e le sue folli acrobazie, adattandole a personaggi in età senile ma non per questo meno spericolati. È proprio su questo rapporto tra commedia e azione che si sprigiona la forza del film, supportata da una regia, montaggio e colonne sonore frenetici – e ancora una volta ispirati alle vicende dell’agente segreto Ethan Hunt – che esaltano e al contempo ironizzano brillantemente sull’anziana protagonista in sella ad uno scooter elettrico a tre ruote. Lo stile incalzante, in netto contrasto con il ritmo volutamente lento delle scene iniziali, si dipana in seguito alla chiamata all’azione e funge – oltre che come dispositivo comico – anche come espediente narrativo. La vita sedentaria e noiosa di Thelma, assicurata dall’apprensivo nipote Danny (Fred Hechinger), subisce una scossa che le permette di tornare padrona della sua vita, nonostante l’età. Ormai vedova, la maggior parte dei suoi vecchi amici sono morti o malati e costretti a vivere in un ospizio, sorte a cui lei sceglie di ribellarsi. Il film diventa così un inno alla vita e alla rinascita, che celebra anche attraverso presenze significative nel cast: l’ultranovantenne June Squibb, dopo la candidatura all’Oscar nel 2014 per Nebraska (Alexander Payne), offre un’ottima interpretazione nel suo primo ruolo da protagonista, affiancata dal compianto Richard Roundtree (Ben nel film), icona negli anni Settanta per il ruolo del (non a caso) detective Shaft nell’omonima saga. Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2024.



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