L'ordre et la morale
L'ordre et la morale
Durata
136
Formato
Regista
Nuova Caledonia, 1988: alcuni abitanti dell'isola tentano un golpe pacifico per reclamare i propri diritti al governo francese. Per salvare i militari presi in ostaggio e risolvere la delicata situazione, viene chiamato in causa l'esperto capitano Legorjus (Mathieu Kassovitz). Le macchinazioni politiche, dovute alle imminenti elezioni presidenziali, rischieranno di mandare all'aria il negoziato.
Dramma politico accurato, il settimo lungometraggio di Kassovitz vanta una genesi travagliata: in seguito a numerosi sopralluoghi, ricerche e testimonianze, il regista francese ha scelto di girare in Nuova Caledonia, ma lo scontento di una parte della popolazione dell'isola lo ha costretto a stabilire il set nella vicina Polinesia. Una regia ben confezionata che non si nega il compiacimento di qualche virtuosismo accompagna l'analisi sulla politica coloniale francese, ma, seppur la pellicla riesca a toccare la complessità della vicenda, non sembra mai essere in grado di afferrarla completamente. Pur cercando di mantenere un registro quasi cronachistico, il punto di vista del regista/personaggio si discosta dalla neutralità finendo per parteggiare per gli isolani. Così, la resa finale è soltanto mediocre e rimane la sensazione di un'occasione mancata.
Dramma politico accurato, il settimo lungometraggio di Kassovitz vanta una genesi travagliata: in seguito a numerosi sopralluoghi, ricerche e testimonianze, il regista francese ha scelto di girare in Nuova Caledonia, ma lo scontento di una parte della popolazione dell'isola lo ha costretto a stabilire il set nella vicina Polinesia. Una regia ben confezionata che non si nega il compiacimento di qualche virtuosismo accompagna l'analisi sulla politica coloniale francese, ma, seppur la pellicla riesca a toccare la complessità della vicenda, non sembra mai essere in grado di afferrarla completamente. Pur cercando di mantenere un registro quasi cronachistico, il punto di vista del regista/personaggio si discosta dalla neutralità finendo per parteggiare per gli isolani. Così, la resa finale è soltanto mediocre e rimane la sensazione di un'occasione mancata.