Tracers

Cam (Taylor Lautner) lavora facendo consegne in bicicletta, sfrecciando a tutta velocità per le vie della città. Incidentalmente investe Nikki (Marie Avgeropoulos), abilissima nel parkour. La ragazza lo convince a far parte della sua gang, ma ben presto lo sport si tramuterà in qualcosa di più.

Un film di sconcertante pochezza, quello di Daniel Benmayour, con sequenze spacciate per virtuosismi che paiono piuttosto inserti di cinema amatoriale girato con una go-pro. Civetterie stilistiche da bocciare senza appello, nei riguardi delle quali è perfino superfluo accanirsi, alle quali va ad aggiungersi un apporto quasi nullo degli attori, sui quali “spicca" Taylor Lautner, spaesatissimo e fuori posto, che dopo la saga di Twilight si è dimostrato ben lontano dal poter imporre una direzione anche minima alla sua carriera (e film del genere certo non aiutano). Tra gang, strozzini, debiti e amore, i cliché si sprecano con sprezzo del pericolo e con una generosità, in quanto ad abuso di mediocrità, alla lunga perfino disprezzabile.