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La città gioca d'azzardo
Durata
101
Formato
Regista
L'abilissimo giocatore d'azzardo Luca Altieri (Luc Merenda) si fa strada nel mondo delle bische clandestine sino ad arrivare a un prestigioso club milanese, gestito dal boss soprannominato "Il Presidente" (Enrico Maria Salerno). Tutto fila liscio finché Altieri non s'innamora di Maria Luisa (Dayle Haddon), la donna di Corrado (Corrado Pani), violento figlio del boss.
Schematico e scialbo pasticcio basato sul classico trittico gangster/gioco d'azzardo/donne, per un film di genere diretto senza troppa convinzione. Toni confusi, tra il leggero e il drammatico, confezione sciatta, interpretazioni svogliate e scolastiche (se si esclude il magnetico Enrico Maria Salerno); Sergio Martino usa la mano pesante nel dipingere sequenze di violenza, ma ciò non è sufficiente a realizzare un quadro attrattivo, a causa di personaggi semplicemente abbozzati. Il cinismo e l'amarezza rimangono latenti e inespressi: una variazione sul tema noir tricolore scarsamente apprezzabile, sconsigliata anche ai cinefili più incalliti. Scritto dal regista con Ernesto Gastaldi; musiche di Luciano Michelini.
Schematico e scialbo pasticcio basato sul classico trittico gangster/gioco d'azzardo/donne, per un film di genere diretto senza troppa convinzione. Toni confusi, tra il leggero e il drammatico, confezione sciatta, interpretazioni svogliate e scolastiche (se si esclude il magnetico Enrico Maria Salerno); Sergio Martino usa la mano pesante nel dipingere sequenze di violenza, ma ciò non è sufficiente a realizzare un quadro attrattivo, a causa di personaggi semplicemente abbozzati. Il cinismo e l'amarezza rimangono latenti e inespressi: una variazione sul tema noir tricolore scarsamente apprezzabile, sconsigliata anche ai cinefili più incalliti. Scritto dal regista con Ernesto Gastaldi; musiche di Luciano Michelini.
