Tutti a squola

L'ingenuo professor Bottini (Pippo Franco) cerca di insegnare seguendo il modello del libro Cuore, ma deve affrontare una classe in cui si spaccia droga e l'uso d'armi è all'ordine del giorno. La vita di Bottini cambia radicalmente quando incontra la collega Lalla (Laura Troschel) che lo aiuterà ad essere meno rigido e impacciato nonché più fiducioso in se stesso. Ma solo dopo essere finito in galera, Bottini conquisterà il rispetto dei suoi alunni.

Farsa irritante e volgare che si fa beffe in un colpo solo del compromesso storico, della contestazione studentesca, degli anni di piombo e del povero Edmondo De Amicis. Il tutto è pretesto per una satira politica qualunquista (vagamente cripto fascista tra becere battute sugli omosessuali e gag d'avanspettacolo sul comunismo) e per far sfoggio di procaci forme femminili (con Laura Troschel, all'epoca moglie di Pippo Franco, in prima linea) nel tentativo di compensare con l'onnipresenza di chiappe e tette la pochezza (formale e narrativa) di questa inqualificabile e rozza operazione. Stucchevoli i numeri musicali che si accumulano e rendono ulteriormente agonici i 75 minuti di durata di un film teoricamente comico in cui però non si ride mai, nemmeno per sbaglio. Sprecati completamente sia Bombolo sia un Lino Banfi relegato in un impalpabile ruolo minore.