
Ultras
Durata
108
Formato
Regista
Napoli. Sandro (Aniello Arena) è un uomo di mezza età a capo della tifoseria degli Apache, colpito da Daspo. Lontano dagli stadi e dagli scontri tra curve, Sandro incontra Terry (Antonia Truppo) e tenta la strada di una vita normale, ma l'uomo rappresenta una guida, in particolare per gli Apache più giovani: tra questi il sedicenne Angelo (Ciro Nacca). Da quando ha perso suo fratello a causa di uno scontro tra tifoserie, il ragazzo vede negli ultras una seconda famiglia.
Esordio nel lungometraggio di Francesco Lettieri, uno dei più interessanti e prolifici registi italiani di videoclip, Ultras tenta di raccontare il mondo del tifo organizzato scegliendo Napoli come città d’elezione e lavorando sul lato umano di tale tipologia di aggregazione. L’opera prima di Lettieri evita infatti di entrare direttamente negli stadi o di rappresentare gli eccessi violenti spesso legati a questo microcosmo, per prediligere un racconto misurato all’insegna di parabole umane comunque focose, piene di passioni forti e contraddizioni. La scelta di aver per protagonista un capo ultrà allontanato a forza dagli eventi calcistici va indubbiamente in questa direzione, suggerendo un discreto grado di malinconia e di impotenza: un proposito che però non sempre viene sviluppato a dovere da una sceneggiatura avara di scarti originali nel racconto di un fenomeno così ingombrante nell’immaginario collettivo, correndo il rischio della frammentarietà e di una ridondanza blanda e non sempre centrata, anche nella raffigurazione del branco. Con queste premesse Ultras fa fatica, a livello di estetica ma anche di approccio registico, a distinguersi dalla moltitudine di prodotti realizzati sul sottobosco criminale partenopeo sul grande e piccolo schermo (la presenza di Arena e non solo richiamano direttamente il cinema di Garrone), smarrendo in parte le prerogative che avrebbe potuto mandare in porto e l’oggetto del racconto. Significative, tuttavia, la sequenza d’apertura e quella di chiusura, che suggeriscono un approccio familiare, religioso e quasi sacrale al tifo, ricorrendo a piani sequenza in cui Lettieri ha la possibilità di far intravedere un occhio attento che emerge anche nelle sequenze d’intimità tra i personaggi di Sandro e Terry e nelle scelte fotografiche e cromatiche che li corredano. Musiche di Liberato, misterioso cantante napoletano di cui Lettieri ha diretto alcuni folgoranti videoclip (sui titoli di coda è presente la sua inedita We Come From Napoli, realizzata appositamente per i film). Distribuito in sala per tre giorni (9, 10 e 11 marzo 2020) e in streaming su Netflix a partire dal successivo 20 marzo.
Esordio nel lungometraggio di Francesco Lettieri, uno dei più interessanti e prolifici registi italiani di videoclip, Ultras tenta di raccontare il mondo del tifo organizzato scegliendo Napoli come città d’elezione e lavorando sul lato umano di tale tipologia di aggregazione. L’opera prima di Lettieri evita infatti di entrare direttamente negli stadi o di rappresentare gli eccessi violenti spesso legati a questo microcosmo, per prediligere un racconto misurato all’insegna di parabole umane comunque focose, piene di passioni forti e contraddizioni. La scelta di aver per protagonista un capo ultrà allontanato a forza dagli eventi calcistici va indubbiamente in questa direzione, suggerendo un discreto grado di malinconia e di impotenza: un proposito che però non sempre viene sviluppato a dovere da una sceneggiatura avara di scarti originali nel racconto di un fenomeno così ingombrante nell’immaginario collettivo, correndo il rischio della frammentarietà e di una ridondanza blanda e non sempre centrata, anche nella raffigurazione del branco. Con queste premesse Ultras fa fatica, a livello di estetica ma anche di approccio registico, a distinguersi dalla moltitudine di prodotti realizzati sul sottobosco criminale partenopeo sul grande e piccolo schermo (la presenza di Arena e non solo richiamano direttamente il cinema di Garrone), smarrendo in parte le prerogative che avrebbe potuto mandare in porto e l’oggetto del racconto. Significative, tuttavia, la sequenza d’apertura e quella di chiusura, che suggeriscono un approccio familiare, religioso e quasi sacrale al tifo, ricorrendo a piani sequenza in cui Lettieri ha la possibilità di far intravedere un occhio attento che emerge anche nelle sequenze d’intimità tra i personaggi di Sandro e Terry e nelle scelte fotografiche e cromatiche che li corredano. Musiche di Liberato, misterioso cantante napoletano di cui Lettieri ha diretto alcuni folgoranti videoclip (sui titoli di coda è presente la sua inedita We Come From Napoli, realizzata appositamente per i film). Distribuito in sala per tre giorni (9, 10 e 11 marzo 2020) e in streaming su Netflix a partire dal successivo 20 marzo.