Verifica incerta
Durata
35
Formato
Regista
Due decenni (anni Cinquanta e Sessanta) di cinema americano, e non solo, stravolti e rielaborati per dare vita a una (non) storia inedita.
Operazione puramente sperimentale e avanguardista ideata da Alberto Grifi e Gianfranco Baruchello che, con il sostegno dell'artista concettuale Marcel Duchamp, acquistarono nel 1964 150.000 metri di pellicola destinata al macero, al fine di confezionare una totale, sistematica e purissima destrutturazione della settima arte convenzionalmente intesa. Una serie di immagini, accostate tramite uno spiccato senso del grottesco e del nonsense, mirano a stravolgere l'idea basica della narrazione lineare: Grifi, interessato alla natura dei quadri filmici e alla scomposizione derivante dal montaggio, celebra attraverso una feroce critica (o critica tramite una impercettibile celebrazione: il limite è labile) i cliché naturalmente connaturati alle maestose produzioni in CinemaScope della 20th Century Fox. Il risultato è anomalo è non immediatamente comprensibile, destinato a un pubblico ristretto e lievemente autocompiaciuto nella sua innegabile originalità; in ogni caso, fondamentale per capire gli intenti irriverenti di un artigiano da sempre proiettato alla negazione e al disprezzo del banale. Grande entusiasmo da parte degli intellettuali dell'epoca. Eddie Spanier, citato più volte nel corso della pellicola, è il protagonista fantasma di La casa di bambù, diretto nel 1955 da Samuel Fuller.
Operazione puramente sperimentale e avanguardista ideata da Alberto Grifi e Gianfranco Baruchello che, con il sostegno dell'artista concettuale Marcel Duchamp, acquistarono nel 1964 150.000 metri di pellicola destinata al macero, al fine di confezionare una totale, sistematica e purissima destrutturazione della settima arte convenzionalmente intesa. Una serie di immagini, accostate tramite uno spiccato senso del grottesco e del nonsense, mirano a stravolgere l'idea basica della narrazione lineare: Grifi, interessato alla natura dei quadri filmici e alla scomposizione derivante dal montaggio, celebra attraverso una feroce critica (o critica tramite una impercettibile celebrazione: il limite è labile) i cliché naturalmente connaturati alle maestose produzioni in CinemaScope della 20th Century Fox. Il risultato è anomalo è non immediatamente comprensibile, destinato a un pubblico ristretto e lievemente autocompiaciuto nella sua innegabile originalità; in ogni caso, fondamentale per capire gli intenti irriverenti di un artigiano da sempre proiettato alla negazione e al disprezzo del banale. Grande entusiasmo da parte degli intellettuali dell'epoca. Eddie Spanier, citato più volte nel corso della pellicola, è il protagonista fantasma di La casa di bambù, diretto nel 1955 da Samuel Fuller.