La dichiarazione d’amore della settima arte alla sala cinematografica
05/11/2020

Ancora una volta in questo annus horribilis si è levato il grido di protesta di uno dei settori maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria. Tutto l’establishment cinematografico si è visto privato di ogni certezza: fra continui posticipi, produzioni sospese o rimandate, l’intero settore ha indubbiamente ricevuto un danno ingente.
Le prime a subire il contraccolpo sono indubbiamente le sale cinematografiche, personalissimo locus amoenus di ogni cinefilo. Ci sentiamo di stringerci a uno dei settori che così tanto amiamo e che purtroppo sembra vivere una crisi senza fine. La sala cinematografica da sempre è stato un luogo di condivisione, un rifugio in cui combattere la solitudine del quotidiano attraverso un’esperienza collettiva.
Celebriamo quindi il cinema, luogo in cui da quel lontano dicembre del 1895 è scaturita la prima scintilla di quella magia che è la settima arte.

Da buon cinefilo Woody Allen ha da sempre riempito i suoi film di scene ambientate al cinema. Viene ovviamente facile pensare a La rosa purpurea del Cairo (1985), piccolo gioiello metacinematografico squisitamente retrò che è un affettuoso atto d'amore verso la settima arte.


Potremmo però citare anche il suggestivo ingresso al Radio City Music Hall in Radio Days (1987): la voce di Frank Sinatra, intento a cantare If You Are but a Dream, accompagna noi e il bambino in questo suo primo magico incontro con la sala cinematografica: “Fu come entrare in paradiso, proprio non avevo visto niente di più bello in vita mia”.
Le storiche immagine di James Stewart e Katharine Hepburn in Scandalo a Filadelfia (1940) fanno da scenario perfetto a questo bellissimo colpo di fulmine.


In Hannah e le sue sorelle (1986) il nostro Woody ritrova il gusto di vivere proprio in una sala cinematografica: sono le risate scaturite dalla comicità de La guerra lampo dei Fratelli Marx (1933) che permettono al nostro protagonista di raggiungere una propria consapevolezza sul senso della vita: tutto infatti sta nel godersela finché dura.


Passando a un altro amante della settima arte non possiamo non ricordare Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese. La sala mette in scena la solitudine che perseguita Travis da tutta la vita: “La solitudine mi ha perseguitato per tutta la vita, dappertutto. Nei bar, in macchina, per la strada, nei negozi, ovunque. Non c'è scampo: sono nato per essere solo".
Al primo appuntamento Travis accompagna Betsy in un cinema a luci rosse, atto normale per un personaggio totalmente alienato dal contesto sociale, ma che per la ragazza viene invece vissuto come un’offesa.


Impossibile non citare anche Hugo Cabret (2010), personale omaggio di Scorsese a quella Fabbrica dei Sogni chiamata Cinema.
“Venite a sognare con me” queste le parole che manifestano quanto stretto sia il legame tra la sala e il mondo onirico.

Passando a un altro amatissimo regista, Terry Gilliam, troviamo un grande omaggio alla sala in una scena de L’esercito delle 12 scimmie (1995). Il nostro protagonista, interpretato da Bruce Willis, si ritrova proprio in sala a vedere uno dei film che hanno fatto la storia della settima arte: La donna che visse due volte (1958) di Alfred Hitchcock.


Atterrando in terra nostrana vogliamo ricordare una delle più manifeste dichiarazioni d’amore al ruolo che la sala cinematografica ha avuto sulla società. Luogo d’incontro, un posto in cui nascono idee e amori, in cui i ragazzi si avvicinano anche alle prime esperienze sessuali: stiamo parlando di Nuovo Cinema Paradiso (1988) di Giuseppe Tornatore.


Anche Joe Dante ha voluto regalarci un suo personale omaggio alla sala: nel film Gremlins (1984) la furia demoniaca di questi mostriciattoli si placa unicamente all’interno del cinematografo; le luci si abbassano e la pellicola di Biancaneve e i sette nani (1937) imprigiona, come in un incantesimo, tutti i Gremlins, ammaliati dal potere mesmerizzante della settima arte (c’è tempo persino per un inside joke: una delle creature indossa le famose orecchie di Topolino).


In Gremlins 2 (1990), poi, ci regala una chicca metacinematografica: i Gremlins riescono infatti a guastare la pellicola del film, destando le proteste di uno spettatore particolare, Hulk Hogan in carne e ossa.


Sala e magia quindi sembrano essere legati a stretto filo, è quello che succede anche in Last Action Hero (1993). In questo caso è il giovane protagonista che trova nella sala e nel cinema una vera e propria via di fuga dalla vita di tutti i giorni.


La sala cinematografica occupa un posto speciale nel cuore di ogni cinefilo. Vi lasciamo quindi con un video che omaggia il cinema nelle sale e con l’augurio di poterci presto ritrovare tutti in quello che per noi è un posto magico.

Simone Manciulli

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica