Beasts of No Nation
Beasts of No Nation
Durata
133
Formato
Regista
Il piccolo Agu (Abraham Attah), che vive spensierato con la propria famiglia in un villaggio africano, assiste all'omicidio del padre e del fratello da parte di un plotone di guerriglieri. Costretto a scappare nella giungla, il ragazzo viene arruolato da un gruppo di mercenari capeggiati da un terrificante comandate (Idris Elba). L'unico obbiettivo, per lui, sarà sopravvivere.
Tratto dall'omonimo romanzo di Uzodinma Iweala, Beasts of No Nation è un crudo dramma che affronta senza filtri la piaga continentale dei bambini soldato. Fukunaga decide di non porre un velo alla violenza e, anzi, mostra reiteratamente gli scempi a cui sono costretti i giovani combattenti. Una parabola che, ovviamente, li farà sprofondare in un vortice di violenza, stupri, droga e tradimenti, e che difficilmente riusciranno a dimenticare. Dopo la serie tv di successo True Detective, il regista utilizza i medesimi stilemi visivi e spinge senza paura la cinepresa tra la folta vegetazione, all'inseguimento degli scontri a fuoco. Scelte coraggiose, coadiuvate anche da alcune sequenze di notevole impatto cromatico (tra tutte spicca il fucsia nella trincea), che però gradualmente vengono un po' smorzate da una narrazione ridondante e da un finale deboluccio. Si poteva fare di più, ma è un film che resta comunque dentro a lungo grazie, anche, alle ottime prove di Idris Elba e del giovane debuttante Abraham Attah.
Tratto dall'omonimo romanzo di Uzodinma Iweala, Beasts of No Nation è un crudo dramma che affronta senza filtri la piaga continentale dei bambini soldato. Fukunaga decide di non porre un velo alla violenza e, anzi, mostra reiteratamente gli scempi a cui sono costretti i giovani combattenti. Una parabola che, ovviamente, li farà sprofondare in un vortice di violenza, stupri, droga e tradimenti, e che difficilmente riusciranno a dimenticare. Dopo la serie tv di successo True Detective, il regista utilizza i medesimi stilemi visivi e spinge senza paura la cinepresa tra la folta vegetazione, all'inseguimento degli scontri a fuoco. Scelte coraggiose, coadiuvate anche da alcune sequenze di notevole impatto cromatico (tra tutte spicca il fucsia nella trincea), che però gradualmente vengono un po' smorzate da una narrazione ridondante e da un finale deboluccio. Si poteva fare di più, ma è un film che resta comunque dentro a lungo grazie, anche, alle ottime prove di Idris Elba e del giovane debuttante Abraham Attah.