Man on Wire
Man on Wire
2008
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Documentario
Durata
94 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
James Marsh
La folle impresa di Philippe Petit, funambolo francese che nel 1974 camminò per quasi un'ora su un cavo teso fra le Torri Gemelle del World Trade Center. Basato sul resoconto letterario dello stesso Petit, Toccare le nuvole, Man on Wire incontra il funambolo e costruisce un avvincente racconto thriller della sua ingegnosa quanto illegale trovata: si scopre così che Petit dovette preparare il suo estemporaneo numero di nascosto ed eludere la sicurezza delle Twin Towers per potersi esibire. La materia di partenza è tanto incredibile da risultare essa stessa degna di plauso, ma l'intelligenza di James Marsh sta nel trovare la chiave giusta per trasformarla in cinema, grazie anche all'appoggio fondamentale dell'eclettico Petit che ha insistito per essere coinvolto nel progetto a 360°. Non solo documento di una personale quanto insana ossessione, quella del funambolo per le due torri, ma anche atto d'amore per una città colpita proprio nel suo cuore simbolico: toccante rivederne le silhouettes, trasformate in indimenticabile scenario per uno spettacolo unico nel suo genere e ovviamente irripetibile. L'abilità del regista sta anche nel costruire un climax tensivo che quasi emula quello toccato da Petit e dalla sua equipe al momento dell'atto sconsiderato, riuscendo a rendere tanto la concentrazione venata di follia dell'artista quanto lo sgomento e il panico del pubblico di passanti che, loro malgrado, si sono trovati ad assistere allo storico evento. Tra il guascone e il visionario, Petit è un personaggio magnetico che difficilmente si dimentica, a prescindere dal suo gesto eclatante. Premio Oscar come miglior documentario. Dalla stessa vicenda, Robert Zemeckis ha tratto il film di finzione The Walk (2015), con Joseph Gordon-Levitt nei panni dell'acrobata francese.
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