Un serial killer che sfigura e uccide giovani ragazze si aggira per le strade di Torino spacciandosi per tassista. Il commissario Enzo Avolfi (Adrien Brody), segnato da un trauma infantile, indaga sul caso aiutato da Linda (Emmanuelle Seigner), sorella di una delle vittime.

Guardando Giallo viene spontaneo chiedersi se Dario Argento stia volutamente sbeffeggiando lo spettatore oppure no: nulla funziona in questo catalogo di assurdità, dall'uso polisemantico del titolo (“giallo” starebbe a indicare il genere, il colore del taxi e il problema fisico di cui soffre l'assassino... e già sarebbe sufficiente) alla decisione di far interpretare all'attore protagonista il duplice ruolo di detective e criminale (Byron Deidra è l'anagramma di Adrien Brody: gran colpo di genio). Talmente maldestro da risultare esilarante, ed è l'unico pregio di questo film. Emmanuelle Seigner sembra essere sul set per caso. Uscito in home video e solo successivamente in sala.
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