Perfect Blue
Pafekuto Buru
1997
Paese
Giappone
Generi
Animazione, Thriller
Durata
81 min.
Formato
Colore
Regista
Satoshi Kon
Una giovane pop star giapponese, Mima Kirigoe, decide di abbandonare la musica e di darsi alla recitazione, debuttando in una serie TV drammatica. Tra insistenti minacce, uno stalker ossessionato da lei, omicidi sul set e allucinazioni varie, la ragazza si ritrova a essere in uno stato di grave instabilità mentale. Opera prima del regista d'animazione giapponese Satoshi Kon, tratta dall'omonimo romanzo di Yoshikazu Takeuchi, Perfect Blue è un thriller psicologico che affronta il tema della sindrome di Lasègue-Falret (disturbo psicotico condiviso) in maniera originale, utilizzando la tensione interiore e il malessere psichico come mezzo per destrutturare l'ambiente consumista della cultura pop nipponica, come faranno anche i successivi lavori dell'autore, compresa la notevolissima serie Paranoia Agent (2004). Si può definire questo esordio una ventata d'aria fresca in un periodo come gli anni Novanta, in cui i lungometraggi animati orientali (Studio Ghibli a parte) sembravano essere bloccati in una logica fantascientifica priva di un supporto creativo realmente degna di nota: l'estetica labirintica di Kon, che sembra ispirarsi al cinema di David Lynch, è innovativa principalmente per come mescola un apparato visivo tutto sommato abbastanza rozzo (ma non fuori contesto vista la sporcizia dei temi e dei toni trattati) con un montaggio impeccabile e coerente con l’atmosfera di follia che permea l'intera opera. Il risultato è un prodotto inquietante al punto giusto, ricco di riusciti colpi di scena e capace di dare vita a una riflessione tutt’altro che banale sul mondo dello spettacolo, tema che il regista riprenderà nel suo secondo lungometraggio Millennium Actress (2001).
Maximal Interjector
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