Wonder
Wonder
2017
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
103 min.
Formato
Colore
Regista
Stephen Chbosky
Attori
Julia Roberts
Owen Wilson
Jacob Tremblay
Daveed Diggs
Mandy Patinkin
Sonia Braga
Ali Liebert
Emma Tremblay
August "Auggie" Pullman (Jacob Tremblay), bambino affetto dalla Sindrome di Treacher Collins, si appresta a frequentare la quinta elementare in una scuola pubblica locale. È la prima volta che August si unisce a una classe di coetanei; tuttavia, nonostante le preoccupazioni di mamma Isabel (Julia Roberts) e papà Nate (Owen Wilson), riuscirà a superare i pregiudizi dei compagni.

Fattosi conoscere nel mondo del cinema per la regia di Noi siamo infinito (2012), film tratto da un suo romanzo, Stephen Chbosky torna dietro la macchina da presa – nel frattempo ha anche curato la sceneggiatura de La bella e la bestia (2017) – con un film per famiglie, ispirato al best seller omonimo di R.J. Palacio. Wonder è un classico lungometraggio dai buoni sentimenti, che tocca corde profonde più per il soggetto che racconta che per l’effettiva resa della pellicola. I contenuti relativi al tema della diversità e delle difficoltà infantili nell’integrarsi con i coetanei sono trattati con discreta sensibilità, ma Chbosky enfatizza il tutto con una messinscena spesso furba ed eccessivamente caricata, che cerca la lacrima facile e utilizza più di un trucchetto retorico per poter emozionare il (suo) pubblico. Forzatamente pedagogico nei messaggi che propone, Wonder è un racconto di formazione che alterna momenti onesti ad altri studiati a tavolino e poco credibili e anche il cast non è sempre spontaneo al punto giusto: appena sufficienti, Owen Wilson e Julia Roberts svolgono il loro compitino senza impegnarsi troppo, mentre fa un po’ meglio il giovanissimo protagonista Jacob Tremblay, in un nuovo ruolo tutt’altro che semplice dopo la prova in Room (2015) di Lenny Abrahamson. Curiosamente, l’autrice del romanzo R.J. Palacio (pseudonimo di Raquel Jaramillo) ha preso spunto da una sua esperienza personale per scriverlo: un giorno al parco, insieme ai suoi figli, ha incontrato una bambina affetta dalla stessa Sindrome di cui soffre August e la sua prima reazione è stata allontanarsi per timore che suo figlio minore potesse spaventarsi. Il profondo turbamento seguito a questo comportamento poco sensibile l’ha spinta a iniziare a scrivere il romanzo.
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