Un'avventura

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105

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Una romantica storia d'amore raccontata sulle note delle canzoni di Battisti e Mogol: nella Puglia degli anni '70, la giovane e ribelle Francesca (Laura Chiatti) fa ritorno al paesello natio dopo aver girato il mondo. Qui ritrova Matteo (Michele Riondino), suo vicino di casa, da sempre innamorato di lei.

L’idea di girare un musical romantico guidato dalle tracce delle canzoni del grande Lucio Battisti, nello specifico quelle scritte per lui dall’autore e paroliere Mogol, era un’impresa da far tremare i polsi, potenzialmente entusiasmante. La montagna, però, ha partorito il più minuscolo e imbarazzante dei topolini: non si salva infatti davvero nulla nel film diretto da Marco Danieli, alla sua opera seconda dopo La ragazza del mondo (2016). Un salto del vuoto sotto tutti i punti di vista, per un prodotto fallimentare e deludente tanto nella sceneggiatura di Isabella Aguilar (con ampie punte di ridicolo involontario nel tira e molla sentimentale dei dialoghi) quanto nella messa in scena, costellata di coreografie farraginose e stucchevoli, per pochezza d’idee e povertà d’esecuzione. Le “emozioni” dei testi di Battisti e Mogol e la loro semplicità carica di senso, al contempo sognante e colloquiale, sono congelate e vanificate da un musicarello postumo e fuori dal tempo, sciatto e ancor più raggelante se confrontato a modelli analoghi, perlomeno nella struttura, come Across the Universe (2007) e Mamma mia! (2008). Il modo di chiamare in causa le canzoni, che orientano e plasmano la storia in maniera schizofrenica, è rabberciato e quasi mai legittimato, quando non orientato addirittura a stravolgere pretestuosamente il senso del testo originario, come nel caso di Balla Linda. Michele Riondino e Laura Chiatti si sforzano a vuoto e con risultati discutibili, il décor d’epoca non esula mai dal compitino patinato da fiction televisiva e lo scult è sempre dietro l’angolo (vaghi ammiccamenti a La La Land compresi). Il musical si conferma un genere impossibile da improvvisare, pur nell’indubbia scaltrezza dell’operazione commerciale. I riarrangiamenti sono curati da Pivio e Aldo De Scalzi, già al lavoro su Ammore e malavita (2017) dei Manetti Bros., con la supervisione di Mogol e il contributo del cantante Diodato. Coreografie di Luca Tommassini.
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