Baby Boy – Una vita violenta
Baby Boy
Durata
130
Formato
Regista
Jody (Tyrese Gibson) è un giovane di Los Angeles che vive ancora nella casa materna e non è in grado di trovarsi un lavoro. È padre di due bambini, avuti da due donne diverse, e campa grazie ai soldi della madre e della fidanzata. Si tiene fuori dall'illegalità il più possibile, tentando di intraprendere la strada giusta per andare avanti.
Con il suo sesto film John Singleton continua a vestire i panni di portavoce della comunità nera: Baby Boy – Una vita violenta potrebbe essere considerato una sorta di opera di formazione trasposta nel ghetto di South Central, capace di non sfociare in inutili stereotipi o in banali accuse. Singleton punta il dito contro problematiche intestine alla comunità, mostrando lo sfacelo delle relazioni sociali: l'accidia e la pigrizia giovanili, la mancanza di responsabilità, il fascino dell'illegalità. Lo schema è sicuramente ripetitivo e rischia di annoiare ma, fortunatamente, un cast ben diretto e consapevole delle proprie potenzialità colma in parte le maggiori lacune. Alcune dinamiche rimangono comunque scontate, ma è un prodotto leggermente superiore alla media dei film sull'argomento.
Con il suo sesto film John Singleton continua a vestire i panni di portavoce della comunità nera: Baby Boy – Una vita violenta potrebbe essere considerato una sorta di opera di formazione trasposta nel ghetto di South Central, capace di non sfociare in inutili stereotipi o in banali accuse. Singleton punta il dito contro problematiche intestine alla comunità, mostrando lo sfacelo delle relazioni sociali: l'accidia e la pigrizia giovanili, la mancanza di responsabilità, il fascino dell'illegalità. Lo schema è sicuramente ripetitivo e rischia di annoiare ma, fortunatamente, un cast ben diretto e consapevole delle proprie potenzialità colma in parte le maggiori lacune. Alcune dinamiche rimangono comunque scontate, ma è un prodotto leggermente superiore alla media dei film sull'argomento.