Bottoms

Bottoms

Anno

Paese

Usa

Generi

Durata

91

Formato

Regista

PJ (Rachel Sennott) e Josie (Ayo Edebiri) sono due amiche omosessuali, ai margini di una scuola preoccupata unicamente a tutelare i prepotenti membri della squadra di football. Per uscire dalla loro condizione fondano un club di autodifesa femminile con l’apparente intento di rafforzare la solidarietà tra le studentesse: in verità lo scopo delle due ragazze è quello di attirare l'attenzione di Brittany (Kaia Gerber) e Isabel (Havana Rose Liu) di cui sono innamorate...


Dopo l’esordio alla regia con Shiva Baby (2020), Emma Seligman torna a raccontare con ironia le difficoltà di giovani outsider impegnate a coltivare la propria identità. Il film è disseminato di continui ammiccamenti a Fight Club (1999) proponendone una versione rovesciata: se nel cult di David Fincher la violenza è il mezzo tramite cui uomini alienati cercano di riottenere la mascolinità perduta, in Bottoms le donne lottano per affermare una femminilità libera, forte e indipendente. Il "fight club" diventa innanzitutto mezzo di emancipazione sessuale per PJ e Josie, dove i pugni assumono il valore di gesto omoerotico che permette loro di avvicinarsi a Brittany e Isabel e ad entrare in contatto con la loro sessualità. Per le giovani combattenti oltre alla violenza c’è poi spazio per il dialogo e la condivisione, tramite cui possono appianare le differenze e formare un gruppo unito e coeso. Imparare a lottare significa inoltre potersi difendere da sole, rigettando l’accusa di vittimismo mossa da uomini che invece con tale etichetta ben si sposano. I giocatori della squadra di football del liceo, ipersensibili e decisamente poco virili nel voler difendere a tutti i costi la propria virilità, ben ritraggono infatti l’immagine di quella fragile mascolinità che appare terrorizzata dall’emancipazione femminile. Il rapporto conflittuale tra le due fazioni rappresenta l’anticamera della violenza di genere, tema delicato che la regista tratta con intelligente ironia, ridefinendo mascolinità e femminilità attraverso una guerra dei sessi che non risparmia nessuno. Seligman realizza una satira frizzante e originale, soprattutto grazie all’imprevedibile sceneggiatura scritta a quattro mani con Rachel Sennott che, assieme alla coprotagonista Ayo Edebiri, forma una coppia divertente e mai banale. 
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