Jim Masters (Claude Rains) torna a casa dopo vent'anni passati a girare il mondo. La moglie (Fay Bainter), però, era in procinto di risposarsi e anche le quattro figlie ormai sono tutte fidanzate e pronte a farsi una nuova famiglia.

Sorta di sequel, un po' sui generis, di Quattro figlie, importante film diretto dallo stesso Michael Curtiz l'anno precedente. Inizialmente la pellicola fatica a carburare, vittima di alcuni eccessi retorici, ma in seguito sale di livello fino a toccare la vetta in un finale di grande intensità. Curtiz dirige con classe, effettua sinuosi movimenti con la macchina da presa e sa come far dare il meglio al suo ricco e variegato cast. Le riflessioni in atto, inoltre, sono tutt'altro che banali (inerenti al rimpianto, all'importanza dei sentimenti e alle costrizioni familiari) e riescono a coinvolgere nel modo giusto. Leggermente inferiore al precedente, ma comunque meritevole di considerazione.
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