Captain Volkonogov Escaped
Kapitain Volkonogov Bezhal
Durata
126
Formato
Regista
Attori
Yuriy Borisov
Il capitano del servizio di sicurezza nazionale Fedor Volkonogov (Yurij Borisov), apprezzato dal suo comandante e rispettato dai colleghi, viene accusato di un crimine: l’uomo riesce a scappare prima di essere arrestato, e in una frazione di secondo diventa una preda inseguita dagli stessi ex-colleghi.
A metà tra la favola nera e il thriller d’inseguimento, Captain Volkonogov Escaped è un dramma su un uomo in cerca di redenzione, a cui viene offerta una seconda possibilità tramite un messaggio dall’aldilà: se qualcuno lo perdonerà potrà andare in Paradiso. Premesse interessanti per un lungometraggio che finisce poi per essere fortemente ridondante, ripetitivo allo sfinimento e incapace di appassionare come avrebbe dovuto. La matrice mistica è solo un pretesto per dare vita a una pellicola d’azione priva di una forte personalità, che regala alcune sequenze sparse degne di nota (la scena del ballo, ad esempio) ma il cui disegno d’insieme fatica a coinvolgere. Notevole prova di Yuriy Borisov, che si carica il film sulle spalle e che con la sua performance rialza in parte gli esiti complessivi di un lungometraggio che procede a sprazzi, calando decisamente con l’approssimarsi della conclusione. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
A metà tra la favola nera e il thriller d’inseguimento, Captain Volkonogov Escaped è un dramma su un uomo in cerca di redenzione, a cui viene offerta una seconda possibilità tramite un messaggio dall’aldilà: se qualcuno lo perdonerà potrà andare in Paradiso. Premesse interessanti per un lungometraggio che finisce poi per essere fortemente ridondante, ripetitivo allo sfinimento e incapace di appassionare come avrebbe dovuto. La matrice mistica è solo un pretesto per dare vita a una pellicola d’azione priva di una forte personalità, che regala alcune sequenze sparse degne di nota (la scena del ballo, ad esempio) ma il cui disegno d’insieme fatica a coinvolgere. Notevole prova di Yuriy Borisov, che si carica il film sulle spalle e che con la sua performance rialza in parte gli esiti complessivi di un lungometraggio che procede a sprazzi, calando decisamente con l’approssimarsi della conclusione. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.