Saúl Armendáriz (Gael García Bernal) è un wrestler amatoriale di El Paso. Omosessuale, diventa una celebrità mondiale con il nome d'arte di Cassandro.

Nella lucha libre, un “exótico” è un lottatore che sale sul ring con abiti femminili, combattendo, prima che il suo avversario, il machismo imperante nell’ambiente. Saúl, detto Cassandro, è probabilmente il più famoso exótico, e la sua è una storia di rivalsa e accettazione di sé. Nonostante nel finale questo messaggio si faccia un po’ troppo didascalico, il film fa bene il suo lavoro, caratterizzando al meglio il protagonista e le sue relazioni interpersonali, pur focalizzandosi molto anche sui combattimenti nel ring (unico luogo in cui Cassandro vivrà un lieto fine). Prima incursione nella finzione per il documentarista Williams, il regista dà il suo meglio proprio quando dirige, con grande realismo, gli incontri, che grazie alla scoppiettante personalità di Cassandro, diventano veri e propri spettacoli. Gael García Bernal (anche produttore esecutivo) regala un’ennesima ottima prova, pure se non sempre convince, per motivi puramente anagrafici, nel dare il volto a una persona che dovrebbe avere la metà dei suoi anni. Ottima la colonna sonora, che presenta anche cover in spagnolo di famosissime hit, come la versione di Celia Cruz di I will survive.
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