Kaj (Jesper Christensen) è un alcoolizzato che passa la maggior parte dei suoi giorni su una panchina a bere. Non gli importa più nulla della vita sino a quando sua figlia, che non vede da circa vent'anni (Stine Holm Joensen), si trasferisce nel palazzo di fronte al suo.

Primo capitolo della trilogia ideale sulle classi sociali diretta da Per Fly e comprendente L'eredità (2003) e Gli innocenti (2005), La panchina, dedicato alle “classi povere”, è l'episodio meno convincente del trittico Seppure prenda il via col piede giusto, grazie a un ritmo sostenuto e all'interpretazione calzante di Jesper Christensen, il film perde presto smalto, diventando sempre più convenzionale e rassicurante col passare dei minuti. L'atmosfera amara e drammatica non basta a restituire fascino a un prodotto ricco d'idee che non vengono portate a buon fine. Acerbo, nonostante qua e là si scorga il discreto talento di un regista che saprà fare molto di meglio col film successivo. Rimandato.
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