The Square
Al midan
Durata
108
Formato
Regista
Nel Gennaio 2011, piazza Tahrir, al Cairo, viene presa letteralmente d'assalto da un'incredibile folla stufa della dittatura di Mubarak. Questo documentario segue le vicende di alcuni tra gli attivisti lungo tre anni di storia egiziana in cui la voglia di cambiamento è la principale costante.
Uno dei più sorprendenti documentari della prima metà degli anni Dieci del nuovo millennio, The Square è un film che raramente si dimentica. La regista ha davvero rischiato la vita (così come i protagonisti della pellicola) per realizzarlo, restituendoci un lavoro d'impatto estremamente toccante. L'opera infatti non solo merita attenzione per la sapienza cinematografica di cui si avvale (ritmo incalzante, un'ottima ricerca di informazioni e immagini raccolte in prima persona) ma riesce a catturare l'attenzione dello spettatore per le tematiche che solleva (tutte adeguatamente approfondite). L'autrice non intende soltanto mostrare una pagina di storia contemporanea, ma preme per riflettere sull'essenza della rivoluzione, sulla sua utilità e sulle sue spinte primarie. L'entusiasmo con cui piazza Tahrir è invasa all'inizio della pellicola (e anche all'inizio dei fatti raccontati) verrà ben presto deluso da un governo incapace di accogliere le idee democratiche della popolazione: il potere logora l'uomo ed è inutile insistere per cambiare le carte in tavola quando inevitabilmente i prossimi capi di Stato ripeteranno le scelleratezze dei precedenti. In definitiva, ci si chiede, qual è il senso ultimo della protesta? In maniera provocatoria, ma mai retorica e superficiale, il film porta avanti questi spunti mostrando pensieri e ideologie differenti: la rivoluzione è un evento di massa, ma la massa non potrà mai essere concorde su tutto. Ampio spazio è anche riservato a un'esplicita denuncia alle aggressioni militari (terribile la sequenza della “caccia” al fotografo) e alla testimonianza in prima persona dei fatti vissuti dall'interno. Nominato all'Oscar di categoria.
Uno dei più sorprendenti documentari della prima metà degli anni Dieci del nuovo millennio, The Square è un film che raramente si dimentica. La regista ha davvero rischiato la vita (così come i protagonisti della pellicola) per realizzarlo, restituendoci un lavoro d'impatto estremamente toccante. L'opera infatti non solo merita attenzione per la sapienza cinematografica di cui si avvale (ritmo incalzante, un'ottima ricerca di informazioni e immagini raccolte in prima persona) ma riesce a catturare l'attenzione dello spettatore per le tematiche che solleva (tutte adeguatamente approfondite). L'autrice non intende soltanto mostrare una pagina di storia contemporanea, ma preme per riflettere sull'essenza della rivoluzione, sulla sua utilità e sulle sue spinte primarie. L'entusiasmo con cui piazza Tahrir è invasa all'inizio della pellicola (e anche all'inizio dei fatti raccontati) verrà ben presto deluso da un governo incapace di accogliere le idee democratiche della popolazione: il potere logora l'uomo ed è inutile insistere per cambiare le carte in tavola quando inevitabilmente i prossimi capi di Stato ripeteranno le scelleratezze dei precedenti. In definitiva, ci si chiede, qual è il senso ultimo della protesta? In maniera provocatoria, ma mai retorica e superficiale, il film porta avanti questi spunti mostrando pensieri e ideologie differenti: la rivoluzione è un evento di massa, ma la massa non potrà mai essere concorde su tutto. Ampio spazio è anche riservato a un'esplicita denuncia alle aggressioni militari (terribile la sequenza della “caccia” al fotografo) e alla testimonianza in prima persona dei fatti vissuti dall'interno. Nominato all'Oscar di categoria.