Chi è senza colpa

I cugini Bob (Tom Hardy) e Marv (James Gandolfini), un tempo nel giro della piccola criminalità, gestiscono un bar a nel quartiere di Brooklyn. Di proprietà della spietata malavita cecena, il locale, come parecchi altri della zona, funge da copertura per il riciclaggio di denaro sporco. Dopo aver subito una rapina nel bar, Bob dovrà confrontarsi con le oscure trame del presente e i fantasmi di un passato che vorrebbe rimuovere. 

Dramma dall'atmosfera thriller sceneggiato dallo scrittore statunitense Dennis Lehane (sulla base del suo racconto breve Animal Rescue), che prosegue la sua fertile collaborazione con la settima arte dopo aver fornito i soggetti per Mystic River (2003), Gone Baby Gone (2007) e Shutter Island (2010). Se i presupposti sembrano essere quelli per un cupo apologo sul lato oscuro dell'individuo che si cela dietro l'apparenza tranquilla, in realtà il risultato finale è molto più accomodante (e banale) di quello che sembra. Una ennesima variazione sul passato che ritorna all'insegna di un destino beffardo condotta senza personalità né intuizioni degne di nota, appesantita da una regia priva di brio e un montaggio elementare. I freddi sobborghi newyorkesi costituiscono un'efficace cornice, ma la successione degli eventi ricalca dinamiche troppo consolidate. Se il protagonista (interpretato da un ottimo Tom Hardy) è ben delineato, a lasciare indifferenti sono i personaggi di contorno, in particolare la fragile Nadia (Noomi Rapace) e lo psicolabile Eric Deeds (Matthias Schoenaerts).